Piazza Carabiniere Domenico Bruno
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Articolo del 30 NOVEMBRE 2009 - www.mandanici.net
La
toponomastica di Mandanici si arricchisce di un nuovo
toponimo intitolato al Carabiniere Domenico Bruno.
L’intitolazione è stata preceduta da una breve e toccante
cerimonia tenutasi all’interno del Museo Etno Antropologico
del SS.Salvatore. Il Sindaco Armando Carpo dopo avere
salutato e ringraziato tutte le autorità presenti ha fatto
un breve excursus sulla figura di Domenico Bruno vittima
innocente di avvenimenti storici che hanno consentito questo
gratuito massacro. Ha ricordato che l’idea
dell’intitolazione nata a Peppino Briguglio sia stata
portata avanti dall’Amministrazione di Matteo Scoglio con la
delibera di Giunta n.56 del 24 luglio 2008 e che l’attuale
Amministrazione condividendone le motivazioni
storiche,civili e umane l’ha fatta propria. Ha consegnato
una targa ricordo alla figlia Graziella Bruno leggendone il
testo. Antonio D’Aliberti, esule fiumano, figlio del
sottobrigadiere della G.d:F scomparso nel 1944 ha dato
lettura della lettera di Stefano Petris scritta poco prima
di essere stato condannato a morte;
Continua
ARTICOLO DEL
5 FEBBRAIO 2009 -
www.mandanici.net
Il
10 febbraio di ogni anno è stato dedicato, con la legge 30
marzo 2004,n. 92, al ricordo delle vittime delle foibe.
Vittime dell’odio etnico scatenatosi all’indomani dell’8
settembre 1943, giorno nel quale fu annunziato l’armistizio
firmato di fatto a Cassibile (SR) il 3 settembre tra gli
alleati e il Governo Badoglio. Molti militari, abbandonata
la divisa, si dispersero per boschi e campagne, altri
restarono al loro posto rifiutando di cedere la divisa e le
armi, ma per questo pagarono a caro prezzo il senso del
dovere verso la patria, verso il giuramento di fedeltà
prestato. Uno di questi leali servitori della patria fu il
nostro Carabiniere Domenico Bruno che nel fatidico settembre
1943 prestava servizio a Rovigno d’Istria ove viveva insieme
alla sua giovane moglie e alla sua piccola bambina. Era nato
a Mandanici il 12 novembre 1908. Fu decorato della croce
d’argento di cui al R.D. n. 358/1900. In occasione del
soggiorno in Italia del Cancelliere tedesco nel novembre 1938
si prodigò con grande spirito di sacrificio nell’esecuzione
dei numerosi e gravosi servizi contribuendo alla perfetta
riuscita delle manifestazioni. Questo eroe, dimenticato per
più di sessanta anni, fu prelevato con la forza il 16
settembre 1943 dalla sua casa da uno dei tanti “comitati
rivoluzionari” o come si legge nel suo foglio matricolare
“da parte di formazioni di banditi”. Giorgio Privileggio nel
suo diario riporta come il comitato rivoluzionario aveva
compilato un elenco di fascisti pericolosi per il nuovo
ordinamento sociale i quali vennero arrestati e portati al
comando partigiano che allora si trovava nell’ex casa del
fascio. Dopo essere stati sommariamente interrogati, ricorda
Privileggio, furono associati alle carceri locali e dopo
alcuni giorni inviati a Pisino dove furono condannati e
giustiziati poco prima dell’arrivo dei nazisti. Di Lui
scomparve ogni traccia, non se ne seppe più nulla. Un
processo sommario lo fece sparire per sempre da questa vita
terrena. Per i parenti inermi iniziò il duro calvario,
mestamente in silenzio, come tutti gli animi forti,fecero
ritorno a Mandanici, aspettando sempre che per qualche
oscuro miracolo il loro congiunto prima o poi avrebbe
bussato alla loro porta. Graziano Udovisi, uno dei
pochissimi sopravvissuti alle foibe, così ci descrive
l’atmosfera dei momenti prima di essere spinto nelle voraci
fosse carsiche insieme ad altri sventurati. …………..”magica,
tremenda notte, della tua oscurità hanno approfittato
sempre, in ogni luogo e in ogni tempo, individui senza
scrupoli e senza morale per compiere le loro nefande azioni,
figuri che hanno eletto il loro abietto sentimento e
superstizioso rito che sublima e appaga il più crudele
istinto” . L’anno scorso, il 10 febbraio, la figlia
Graziella è stata invitata a Roma dal Capo dello Stato
Napolitano alla cerimonia commemorativa delle vittime delle
foibe, in quella circostanza Le venne consegnato un diploma
e una medaglia commemorativa. L’Amministrazione comunale di
Mandanici pare che si stia muovendo per intitolare al nostro
eroe concittadino una piazzetta. Certamente il 10 febbraio
sarebbe stata l’occasione ideale.
ARTICOLO DEL
11 MAGGIO 2008 -
GIORNALE
DI SICILIA
Roccalumera.(ga) Alla presenza del
Prefetto di Messina, Francesco Alecci è stata inaugurata
ieri mattina la piazzetta intitolata alle “ Vittime
delle Foibe”. Presenti il sindaco Gianni Miasi che ha
scoperto una lapide di marmo, il comandante provinciale
dei carabinieri Maurizio Stefanizzi, il capitano Manuel
Scarso, la Guardia di Finanza di Alì Terme, il
maresciallo Santo Arcidiacono di Roccalumera, i vigili
urbani e molti amministratori comunali. La piazzetta è
stata sistemata dall’amministrazione comunale dopo aver
ricevuto un finanziamento regionale, e versava in forte
degrado.
Adesso la piazzetta dispone di sedili, di verde
pubblico e di una fontanella per potersi dissetare. Nel
suo discorso introduttivo il sindaco ha ricordato i
tanti carabinieri morti in servizio e le vittime delle
foibe. Presenti all’inaugurazione anche il parroco Don
Santino Caminiti , che ha dato la benedizione alla
piazzetta e la dirigente scolastico Enza Interdonato e
molti cittadini di Roccalumera. Articolo di Giuseppe Arizzi
ARTICOLO DEL
10 MAGGIO 2008 - www.gazzettajonia.it
Roccalumera
– “Bisogna perseguire la pace, l’amicizia e la fratellanza e
rifuggire da ogni forma di violenza”. Lo ha dichiarato il
sindaco di Roccalumera avv. Gianni Miasi concludendo il suo
intervento durante la cerimonia di inaugurazione di “Piazza
delle Foibe”, ubicata ai margini della Statale 114, nel
centro storico del paese. E’ stata una cerimonia sentita e
per certi versi commovente. Specialmente quando il prefetto
di Messina, dott. Francesco Alecci ha ricordato i tre
carabinieri della zona, uccisi e buttati nelle fosse del
Trevigiano ed ha additato anche i parenti, presenti alla
manifestazione. I tre militari trucidati e infoibati sono
stati Sebastiano Caminiti di Roccalumera, Domenico Bruno di
Mandanici e Antonino Cacciola di Nizza di Sicilia. E proprio
i parenti di queste tre vittime della violenza del secondo
conflitto mondiale, sono stati chiamati a scoprire la lapide
“Piazza delle foibe” installata sul muro di cinta dello
slargo dedicato a tutti i quindici mila infoibati. La
manifestazione è stata arricchita dalla presenza di
tantissimi alunni delle scuole elementari e medie di
Roccalumera, oltre alle rappresentanze della Pro Loco, degli
anziani e della Croce Rossa con il dott. Filippo Isaja.
Hanno presenziato alla cerimonia, oltre al sindaco Miasi e
al prefetto Alecci, il comandante provinciale dei
carabinieri colonnello Maurizio Stefanizzi, il capitano
Manuel Scarso della compagnia Messina Sud, il comandante la
stazione di Roccalumera, maresciallo Santo Arcidiacono, il
comandante della Guardia di Finanza di Alì Terme mar.
Catalano e il dirigente scolastico prof. Enza Interdonato.
Ha benedetto la nuova piazza padre Santino Caminiti, che ha
rivolto parole di stima a tutti i presenti. Il servizio
dell’ordine pubblico (è stato chiuso un tratto di strada per
consentire la cerimonia) è stato curato dai vigili urbani di
Roccalumera, guidati dal comandante Giuseppe Basile.
ARTICOLO DEL
10 MAGGIO 2008 - www.jonionotizie.it
10/05/2008
Roccalumera.
Con una
cerimonia che ha visto la presenza di autorità militari,
civili e religiose, stamattina la cittadina jonica ha
dedicato una nuova piazza in ricordo delle vittime delle
foibe che video la morte anche di tre siciliani originari
della riviera jonica ovvero Domenico Bruno di Mandanici, e
degli appuntati dei carabinieri Antonino Cacciola di Messina
e del roccalumerese Sebastiano Caminiti.
Oltre a
una rappresentanza degli studenti dell’I. C di Roccalumera
diretti dalla dirigente scolastica, dott.ssa Enza
Interdonato, alla cerimonia è stato invitato il Prefetto di
Messina Alecci, il Colonnello dei carabinieri Maurizzio
Sfefanizzi e il Capitano Manuel Scarso di Messina, il
Maresciallo della Guardia di Finanza di Alì Terme Domenico
Catalano e il Presidente dell’Ato Me 4 Francesco Racco.
La lapide
commemorativa è stata scoperta dalle figlie dei siciliani
trucidati nelle foibe dai comunisti di Tito nel Luglio del
1945. Articolo di Alberto Santisi
ARTICOLO DEL
10 MAGGIO 2008 - www.mandanici.net
Roccalumera,
Ricordo delle foibe.
L'amministrazione comunale di Roccalumera, rappresentata dal
sindaco avv. Giovanni Miasi, ha inaugurato uno slargo
adiacente la stradale 114 "Via Umberto I" intitolandolo alle
" Vittime delle Foibe". Presenti alla cerimonia S.E. il
Prefetto di Messina dott. Francesco Alecci e il comandante
provinciale dei carabinieri.
La zona
jonica ha avuto ghermiti da titini e infoibati tre
carabinieri nelle persone di Sebastiano Caminiti del quartiere
Ficarra
di Roccalumera, Domenico Bruno da Mandanici e Cacciola da
Nizza di Sicilia. Presenti alla cerimonia le figlie di Bruno
e Antonino Cacciola che abbastanza commosse hanno tirato giù il panno
che copriva la targa toponomastica posta a ricordo.
Quirinale. Giorno del
Ricordo -
ARTICOLO DEL 10 FEBBRAIO
2008 - www.mandanici.net
Il
10 febbraio 2008 si è svolta al Quirinale la solenne cerimonia di
commemorazione del Giorno del Ricordo. I familiari e la comunità di Mandanici sono direttamente interessati all’evento avendo
sacrificato nel lontano 1943 Domenico Bruno,un suo figlio, al
servizio dello Stato in qualità di Carabiniere nella lontano Rovigno
d’Istria.
Invitata alla cerimonia
presenziata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano c’era
anche la nostra compaesana Grazia Bruno, insegnante in pensione,
alla quale crudelmente fu strappato il padre alla tenera età di
diciotto mesi. La stessa è stata insignita dal Presidente di un
diploma e di una medaglia commemorativa del Giorno del Ricordo.
Riconoscimenti “solenni anche se tardivi” come lo stesso
Presidente ebbe a dire nel corso del suo intervento. Continua ancora
il Presidente se le ragioni dell’unità non prevarranno su quelle
della discordia, se il dialogo non prevarrà sul pregiudizio, niente
di quello che abbiamo faticosamente costruito può essere considerato
per sempre acquisito e a subirne l’oltraggio sarebbe in primo luogo
la memoria delle vittime delle tragedie che ricordiamo oggi e il cui
sacrificio si rivelerebbe vano.
Alla stessa ora la città
di Messina, alla presenza di rappresentanze di tutte le forze armate
e del Commissario del Comune di Messina ha provveduto a dedicare uno
slargo adiacente la via Trieste alle vittime delle foibe e agli
esuli.
10 febbraio:
Giorno del Ricordo -
ARTICOLO DEL 6 FEBBRAIO 2008 - www.mandanici.net
Il
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha invitato
la nostra concittadina Grazia Bruno alla commemorazione del
Giorno del Ricordo che avrà luogo al Palazzo del Quirinale
domenica 10 febbraio 2008 alle ore 11,30.
Grazia Bruno è
l’unica figlia del carabiniere Domenico nato a Mandanici il
28 novembre del 1908 e infoibato nelle fosse carsiche nel
settembre del 1943.
Notizie
importanti sui tragici avvenimenti di quei giorni è
possibile ricavarle dal diario di Giorgio Privileggio
pubblicato sulle “memorie dell’antifascismo e della
resistenza nel volume III dei Quaderni del C.R.S. di Rovigno”
Nel suo diario si legge "…il 15 settembre (1943) i compagni
Budicin e Rismondo in accordo con il comando partigiano di
Canfanaro stabilirono di entrare a Rovigno per instaurare il
potere popolare. Il mattino seguente 16 settembre, circa un
centinaio di partigiani italiani e croati armati con armi
leggere assieme a nostri dirigenti politici, entrarono in
città e la presero in consegna dopo avere disarmato i
carabinieri e la guardia di finanza……nel pomeriggio il
comitato rivoluzionario compilò un elenco di fascisti
pericolosi per il nuovo ordinamento sociale i quali vennero
immediatamente arrestati e portati al comando partigiano che
allora si trovava nell’ex casa del fascio. Ecco i loro
nomi…….Domenico Bruno…….Dopo essere stati interrogati furono
associati alle carceri locali e dopo alcuni giorni inviati a
Pisino dove, assieme ad altri fascisti italiani e croati di
tutta l’Istria furono condannati dal tribunale popolare e
giustiziati poco prima dell’arrivo dei nazisti.”
L’improvvisato
tribunale popolare giudicò e giustiziò un giusto la cui
unica colpa fu quella di essere italiano e di indossare con
onore la divisa di carabiniere a Rovigno d’Istria, allora
italiana, ove prestava servizio lontano più di mille
chilometri dal suo paese natio. Con la divisa di carabiniere
rappresentava in quelle zone martoriate di confine lo Stato,
quella Patria che per interessata amnesia per più di 60 anni
lo ha completamente dimenticato preferendo stendere su quei
terribili anni una pietosa cortina di silenzio.Adesso dopo
gli sconvolgimenti geo-politici susseguenti alla caduta del
muro di Berlino l’Italia sembra abbia assunto un
atteggiamento più rispettoso nei confronti di tutti quei
caduti, infatti, con la legge n.92 del 30 marzo 2004 ha
istituito il “Giorno del Ricordo” da commemorare ogni 10
febbraio.
Ricordiamo il
Nostro eroe con rispetto, senza rancore, ritenendo che è
pure doveroso e giusto non dimenticare consapevoli come
siamo che Domenico Bruno con il sacrificio innocente della
sua giovane vita ha contribuito al raggiungimento di quel
benessere e di quella pace di cui oggi tutti godiamo.
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