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6 Luglio 2016

Mandanici. Grande gioia per la riapertura della Chiesa di Santa Domenica

Cinque luglio 2016, vigilia della festività di Santa Domenica, si spalanca finalmente il grande portone della nostra Chiesa madre rimasta inagibile per tanti lunghi anni a causa di cedimenti strutturali sui soffitti del transetto e della navata centrale che hanno paventato seri pericoli per la pubblica incolumità. L'interno si offre ai presenti in tutta la sua maestosa bellezza e ci lascia senza parole.

A dare la splendida notizia nella prima mattinata era stato lo stormo delle nostre campane che per tanto tempo erano rimaste quasi mute.

Grazie alla perseveranza del sindaco Armando Carpo si sono ottenuti i sufficienti finanziamenti per portare a buon fine l'opera di rifacimento delle parti pericolanti. Non era certamente facile ottenere la consistente somma di circa 250.000,00 euro che si è resa necessaria per portare a termine i lavori di consolidamento che si sono svolti con due separati interventi tanto che in molti erano scettici sulla possibilità di risoluzione del problema.

Trattandosi di un avvenimento così importante si è voluto fare da parte del Sindaco e del Parroco don Luciano D'arrigo festa grande con tanto di illustri invitati.

C'era il gotha della politica, molti i Sindaci ( Prestipino di Pagliara, Argiroffi di Roccalumera, Di Cara di Forza d'Agrò, Rasconà di Fiumedinisi, Lo Giudice Vice Sindaco di Santa Teresa di Riva,Paratore di Antillo, Di Tommaso di Nizza di Sicilia,Fichera di Sant'Alessio siculo, D'Agostino Vice Sindaco di Taormina, Saetti di Casalvecchio siculo e qualche altro) e poi l'on.le Nanni Ricevuto, oggi console onorario della federazione russa, e ancora Triolo comandante della polizia metropolitana, Carlo Mastroeni del Parco Quasimodo di Roccalumera, il nostro Comandante la stazione dei C.C di Mandanici Rosario Carrolo. Non poteva mancare il neurologo Pino Mento, cittadino onorario di Mandanici,con Danila sempre al suo fianco.

Per la parte ecclesiale monsignor Gaetano Tripodo delegato ad omnia dell'Arcivescovo di Messina che ha presieduto la cerimonia della santa messa concelebrata insieme a don Luciano D'arrigo e al rettore del seminario monsignor Cesare Di Pietro. A fare da corona tanti sacerdoti tra i quali spiccavano i volti di padre Salvatore Orlando che fu Parroco in Mandanici per un decennio e padre Egidio Mastroeni anch'egli Parroco di questa Comunità.

Per i tecnici della soprintendenza che hanno contribuito a seguire i lavori di recupero c'erano: Il soprintendente Orazio Micali, l'arch.Maria Mercurio, l''ing.Salvatore Stopo,l'arch.Guglielmo Pirrone.

Un breve intervento del Sindaco Armando Carpo che ha ripercorso per grandi linee l'iter burracoso che ha dovuto affrontare per la complessità della vicenda di recupero del monumento nazionale.

In rappresentanza dei tanti sindaci e dell'unione dei Comuni ionici è intervenuto il Sindaco di Forza d'Agrò Fabio Di Cara.

Sotto silenzio,invece,è passato il nuovo inno a Santa Domenica e di questo pure ne vogliamo parlare, lo riteniamo importante quasi quanto l'apertura della Chiesa madre.

Il nuovo inno a Santa Domenica rappresenta una novità assoluta integrato com'è con ben nove nuove strofe rispetto a quello precedente che dovrebbe essere stato creato nei secoli scorsi da tale Giuseppe Maria Crescenti di Tropea.

Ora l'inno è più casalingo,più nostro,più chiaro in qualche passaggio,risulta più ricco di contenuti legati alla breve vita della nostra Patrona. La Ciriaca (Kyriaké) greca, che significa appartenente al Signore, fa capolino nell'inno con i chiari riferimenti al mondo basiliano. Il Monastero della SS. Annunziata è basiliano fin dalla sua fondazione avvenuta nel 1100 ad opera del gran conte Ruggero. Sono stati sicuramente i monaci greci di San Basilio a portare a Mandanici il culto verso la nostra Santa Domenica che chiuse i suoi giorni terreni il 6 luglio del 303 a soli 16 anni sotto la spada imperiale. Ora l'inno rivisitato e corretto farà parte anche per i secoli a venire della Comunità religiosa mandanicese e tutto il merito va al nostro parroco don Luciano D'Arrigo che ha dimostrato buone doti nell'arte poetica e nello stesso tempo ha chiarito una volta per tutte l'interpretazione corretta di un inno che per ignoranza si era tramandato oralmente con storpiature fonetiche e grammaticali non più accettabili. Padre Luciano pur non essendo un autore affermato ha messo un punto fermo e da lì si riparte, adesso l'inno arricchito dalle sue intuizioni e dalle sue riflessioni può considerarsi completo. Anche Enzo Mafale molto vicino alla chiesa e stretto collaboratore di padre Luciano si è adoperato per la buona riuscita dell'idea.

Il nostro Parroco ha dimostrato di essere un buon innologo per cui c'è da sperare che durante la sua permanenza a Mandanici possa deliziarci con altri inni religiosi.

Intanto per coloro che ci seguono da lontano riprendiamo l'inno di Santa Domenica così come è stato corretto ed integrato:

1)Evviva Domenica

gran nostra avvocata

quant'Ella sia grata

chi mai non saprà
 

2)Protegge il devoto

l'afflitto provvede

se a lei con fede

si umilierà
 

3)Evviva Domenica....
 

4)Con preci ed ossequi

con inni di laude

ognuno l'applaude

la venera sì
 

5)Nel rio flagello

dell'ira divina

che l'alma meschina

scuotendo atterrò
 

6)Evviva Domenica....

7)Il nostro riposo

di Lei ha preghiere

dal Re delle opere

vantar si potrà
 

8)Fin sin da fanciulla

nutrì nel suo cuore

fiamma d'amore

per Cristo Gesù
 

9)Evviva Domenica.....
 

10)Accorta e vegliante

del rio l'infame

nemico le trame

conoscer ben sa
 

11)La nobil donzella

di pompe e vaghezze

di onori e ricchezze

giammai si allettò
 

12)Evviva Domenica.....
 

13)Di fronte alle fiere

gettò il suo corpo casto

ma quel fiero pasto

non si consumò
 

14)Né assalto né morso

né graffio alcuno

con provvido digiuno

Iddio la salvò
 

15)Evviva Domenica

gran nostra avvocata

quant'Ella sia grata

chi mai non saprà

16)Agli aspri tizzoni

si offrì tutta audace

ma quella fornace

giammai la toccò
 

17)Illesa ed invitta

del fato funesto

scampò il brutal gesto

dell'imperator (bis)
 

18)Evviva Domenica....
 

19)Con spirto virile

ardente e gelosa

profferte di sposa

severa sprezzò
 

20)Rivolta al Signore

con aspri martiri

con dolci sospiri

soffrendo morì (bis)
 

21)Evviva Domenica....
 

22)In sicula riva

mettesti radici

e di Mandanici

difesa sei Tu
 

23)Ci guidi e proteggi

col dolce Tuo strale

dal fuoco infernale

difendici ognor (bis)
 

24)Evviva Domenica.....
 

25)Cantiamo le lodi

del giglio vermiglio

che a noi di Basilio

progenie portò
 

26) In ciel ove Iddio

Le dié la corona

la nostra Patrona

ci porti con sé (bis)
 

Evviva Domenica....
 

27)Evviva Domenica

gran nostra avvocata

evviva Domenica

e chi la creò
 

28)Sia gloria a Dio Padre

al Figlio e al Santo Spirito

com'era nel principio

ognor sempre sarà (bis)
 

29)Evviva Domenica.....

Mentre la Giaculatoria sarà: Il celebrante: O Santa Domenica che dal ciel ci benedici i fedeli: proteggi per sempre la Tua Mandanici

La cerimonia si è chiusa, come tutte le cerimonie che si rispettano, davanti alle tante leccornie preparate quasi tutte dalle fedeli di Mandanici che ancora una volta nulla hanno da invidiare ai nomi rinomati della pasticceria.