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6 Luglio 2013

Santa Domenica Patrona di Mandanici

Le immaginetteOggi 6 luglio 2013 il Paese è in festa per la ricorrenza della nostra Santa Patrona.

Santa Domenica (Ciriaca) ,il cui significato del nome è “Cosa del Signore” nacque a Tropea da Doroteo e Arsenia nel 287 mentre imperversava la persecuzione nei confronti dei Cristiani, subì il martirio il 6 luglio del 303, le sue reliquie sono conservate nel Duomo di Tropea dopo essere state per molti anni a Vizzini (SR).

Per molti altri storici la nostra protettrice nacque a Campagna (SA), ” a settentrione de' tenimenti denominati S. Abbondio in contrada Puglietta discendendo dalla stirpe dei Magno-Greci ivi colonizzati”

Il culto verso la Santa da parte della Comunità di Mandanici risale almeno al quattordicesimo secolo come risulta nelle collettorie pontificie degli anni 1308/1310 dove si legge “in flomaria Mandanichi presbiter Andrea grecus cappellanus S. Dominice et presbiter Thomasius grecus cappellanus eiusdem ecclesie” …........

Però è solo dal 1727 che diventa la Patrona di Mandanici su richiesta dell'Arciprete di allora Giovan Battista Pelaggio e dei fedeli e, come era obbligo dopo il decretum electione sanctorum in patronos di Papa Urbano VIII del 23 marzo 1630, la proclamazione ufficiale avvenne dopo l'approvazione da parte della congregazione romana dei sacri riti.

La commemorazione liturgica della nostra Santa Patrona (di colei che protegge) cade il sei luglio ma la festa vera e propria viene posticipata alla seconda domenica di agosto per consentire ai numerosi emigranti di potere partecipare con entusiasmo ai festeggiamenti in un clima di grande fervore religioso. Festeggiamenti che prevedono la Processione per le vie del paese e in chiusura lo spettacolo pirotecnico che illumina la notte con mille colori.

Oltre a essere Patrona di Mandanici, Santa Domenica lo è di Tremestieri (ME), Protonotaro (ME) Scorrano (LE),Santa Domenica di Ricadi (VV),Tropea (VV), Fiumefreddo (CS)

Abbiamo diversi modi con i quali i simboli dell'iconografia della nostra Santa vengono raffigurati:

Sull'altare maggiore della Chiesa madre a Lei dedicata si trova la tela di Joseph Paladino, datata 1768, con i soli simboli della Croce nella mano sinistra e due belve addomesticate ai suoi piedi.

La statua in gesso raffigurante Santa Domenica, sorretta da tanti putti, riporta nella mano destra la Croce,simbolo della sequela di Cristo, e la palma segno della verginità e del martirio, mentre nella mano sinistra un disco di sole.

Sulla campana grande, datata 1808, si trova la raffigurazione in rilievo di Santa Domenica con la Croce sulla mano destra.

C'è 'infine un quadretto che ritrae la nostra Santa datato 1747 con la scritta Ex divotione Doct. in Medicina Sac. D. Vincentii de Bellis Mandanicensis modo Roma morantis (per ora dimorante a Roma) nel quale la Santa è raffigurata tenente nella mano sinistra sia la Croce che la palma, niente sulla mano destra,il sole sul petto lo stesso che nella statua risulta nella mano sinistra,e due leoni addomesticati ai piedi.

L'inno molto probabilmente trasmesso oralmente nei secoli forse è stato storpiato in alcuni punti, per esempio la seconda riga del ritornello non ha alcun significato, forse doveva essere “Quant'Ella sia grata chi mai lo saprà”. Potrebbe essere grata a Dio per averLe concesso il martirio e la vita eterna, come pure potrebbe essere grata ai suoi fedeli che hanno deciso di eleggerla loro Patrona e comunque non è neppure il massimo della chiarezza. Non sembra abbia alcun senso quell'aggettivo “sacrata” quand'anche con qualche forzatura del linguaggio liturgico antico stesse a significare quant'Ella sia “degna di particolare attenzione e riverenza” con l'altra aggiunta di “chi mai non saprà”, chi non saprà cosa ? Quant'Ella è sacrata?. Non c'è niente di immodificabile, pertanto se errore c'è stato o nella formulazione del concetto o nella trascrizione successiva estrapolata dalla fonte orale non muore nessuno se ora si provvede alla sua correzione invece di continuare con una frase incomprensibile,ritenuta principio affermato e intoccabile pur non avendo un nesso logico. Così come sarebbe opportuna l'aggiunta di qualche altra strofa dove fosse evidenziata la devozione di Mandanici, ma non è mai troppo tardi. Non sempre le cose che provengono da lontano sono per forza le migliori, non sempre i nostri avi sono stati bravi, non sono totem intoccabili.
 

Evviva Domenica gran nostra avvocata

quant'Ella è sacrata chi mai non saprà
 

Protegge il devoto, l'afflitto provvede

se a Lei con fede si umilierà

con preci ed ossequi, con inni di laude

ognuno l'applaude,la venera sì !

nel rio flagello dell'ira divina

che l'alma meschina scuotendo atterrò

il nostro riposo di Lei ha preghiere

del Re delle opere vantar si potrà

fin sin da fanciulla nutrì nel suo cuore

fiamma d'amore per Cristo Gesù

Accorta e vegliante del rio ed infame

nemico le trame conoscer ben sa

la nobil donzella di pompe e vaghezze

di onori e ricchezze giammai si allettò

con spirto virile, ardente e pietosa

profferte di sposa severa sprezzò

rivolta al Signore con aspri martiri

con dolci sospiri soffrendo morì