E' passato un secolo, ma sembra
ieri, forse perché ci hanno influenzato con le informazioni scolastiche,
forse perché è l'unica guerra che l'Italia ha vinto, forse perché molti
mandaniciani ci hanno lasciato la pelle, forse perché ogni anno se ne
ricorda l'evento con una commemorazione, forse perché solo in questa tragica
guerra siamo stati per una volta tutti italiani, forse perché il sangue
terrone versato sulle Alpi almeno per una volta aveva lo stesso colore di
quello dei polentoni.
Anche quest'anno nel centenario
dall'inizio della prima guerra mondiale, Mandanici si è riunita attorno ai
suoi Caduti, caduti per gli ideali degli altri, per gli interessi degli
altri, per le mire imperialistiche degli Stati,un massacro di vite umane che
si sarebbe potuto e dovuto evitare, una mattanza di giovani incolpevoli
sradicati con forza dai loro paesi e dai lavori agricoli o artigianali cui
normalmente erano dediti.
A fare da corona davanti alla lapide
le insegnanti della primaria Virginia Caffo,Tina Ciatto, Maria Giuseppa
Ricciardi, Carmen Sturiale con tutti i loro alunni della scuola primaria e
dell'infanzia.
In un silenzio surreale i bambini
hanno scandito i nomi dei tanti Caduti mentre gli astanti ripetevano come da
sempre: PRESENTE.
La prof.ssa Rosetta Nunziato ha dato
lettura di alcuni scritti di suo padre Alfio tratti dal volumetto Rime a
Mandanici edito da Armando Siciliano. Presente pure l'insegnante Graziella
figlia del Carabiniere Bruno visibilmente commossa.
Il Sindaco Armando Carpo tricolorato
ha ripercorso per lunghi tratti l'immane tragedia derivante dalle
sconsiderate e sanguinose lotte che hanno accompagnato l'Europa nel lungo
percorso di crescita verso l'unificazione di oggi ed ha espresso un segno di
gratitudine per quanti hanno sacrificato la loro vita per la nostra libertà.
Ha celebrato la Santa Messa nella
Chiesa della SS.Trinità il nuovo Parroco di Mandanici don Luciano D'Arrigo.
Finita la Messa il corteo si è portato davanti al Monumento di piazza Dante.
La Giunta al completo, alcuni
consiglieri comunali con il loro Presidente Anna Misiti hanno presenziato
all'evento che a detta di tanti quest'anno è stato maggiormente sentito.
Presente, in rappresentanza della
locale Caserma dei Carabinieri l'app.to Valentino Mantarro che ha seguito
per tutto il tempo la cerimonia sugli attenti.
A suonare il SILENZIO come sempre in
modo splendido da fare accapponare la pelle il trombettista Marcello
Frattima da Messina.
Alla consolle Gaetano Ciatto.
La bandiera dei caduti di tutte le
guerre, quasi sgualcita, durante la Santa Messa è stata tenuta stretta e
affettuosamente abbracciata nelle mani dal soldato della seconda guerra
mondiale Agatino Crimi, uno dei due superstiti, classe '22, che nella sua
ancora fresca mente riavvolgeva il nastro della sua avventurosa vita di
militare combattente e di prigioniero. L'altro superstite è Carmelo Favata
pure del '22, partigiano. Icone ed eroi di cui la nuova Europa non ne ha di
certo più bisogno.
Il Monumento era completamente
addobbato di fiori come pure lo era stato il Cimitero nei giorni scorsi
nella ricorrenza dei Defunti e da questo sito, partigiano, non possiamo che
fare i complimenti al Sindaco e a tutta l'Amministrazione comunale.
Un plauso va anche alle insegnanti
per il loro lavoro di ricerca. Per la prima volta insieme ai loro alunni
hanno scavato nel vivo delle ferite riuscendo a scovare materiale storico
fatto di foto inedite e di notizie molto interessanti che riguardano i
nostri Caduti.