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5 Dicembre 2017

Miele che bontà !!!

Dopo una pausa lunga più di cinquant'anni i mannanicioti hanno riscoperto il miele con tutte le sue virtù organolettiche. Poiché le nostre campagne sono prive di pesticidi anche da fuori arrivano apicoltori nomadi con le loro numerose arnie caricate su furgoni scoperti facendo pascolare le loro api nel nostro territorio dove abbondano la macchia mediterranea, castagni e tante altre varietà arboree.

Tutti siamo contenti perché le api oltre a produrre il miele fanno un ottimo servizio mediante l'impollinazione necessaria per la fruttificazione.

Mandanici da sempre é stata una grande produttrice di miele anche se il consumo era limitato alla popolazione locale e mai si era pensato di portarlo fuori dai nostri angusti confini.

Una famiglia in particolare era una grande produttrice di questo prezioso prodotto ed erano gli Spadaro, don Vincenzo, detto muni, e sua moglie donna Vennera che tra l'altro era una praticona nel sistemare slogature e sistemare pure qualche frattura di lieve entità.

Anch'io ricordo di aver potuto gustare qualche bisca di quel prezioso prodotto che molto spesso sostituiva lo zucchero che non c'era o se c'era aveva prezzi impossibili per le tasche della povera gente.

Mi ricordo che negli anni '90 alcuni francesci vennero a Mandanici alla ricerca della “voie du miel” via del miele, ma ormai tutto era andato distrutto, tutto era andato perduto, era stato cancellato anche dalla memoria collettiva dei più giovani ed i ricercatori hanno potuto raccogliere a fatica solo alcune testimonianze di gente anziana come Giovanna Ottorino che ne ricordava benissimo l'antica ubicazione dei vari alveari (cupigghiuni), che a suo dire erano composti da ferule (ferra) ricoperte da foglie e cacca (buina) di vacca.

Nella foto del 1928, che i ricercatori francesi hanno postato sul loro sito, ci ripropongono un alveare a Mandanici con tante arnie e con due persone di fisionomia locale, una delle due con un fucile da caccia, e sarebbe interessante riuscire ad identificarli.

Ritorniamo ai nostri giorni. I fratelli Ugo e Paolo D'Angelo e Carmelo Sturiale si sono riproposti di riprendere le antiche consuetudini di Mandanici e pure loro hanno impiantato degli alveari. La produzione attualmente é minima ed é riservata al consumo familiare, nel prossimo futuro hanno intenzione di ampliare la loro attività e proporsi anche per la vendita.

a.c.