4 Novembre
2017
Mandanici. 4 novembre 2017. Commemorazione
caduti.
A
qualcuno potrà sembrare noioso e fuori dal tempo sentire ogni anno la stessa
solfa, le stesse notizie ma come dicevano i latini repetita juvant.
In questa
globalizzazione selvaggia dove basta schiacciare uno schifoso bottone rosso
o di qualsiasi altro colore per coinvolgerci tutti in un disastro immane,
senza precedenti, che farebbe ripiombare l'umanità superstite all'era della
pietra, bisogna stare attenti, senza deleghe per alcuno.
Ecco perché é
necessario inculcare, specialmente nella mente dei più giovani, e un ripasso
nei più anziani, il concetto di pace, di convivenza civile ed armonica tra
noi stessi e gli altri. Ritengo che l'Europa unita, con tutte le sue
debolezze strutturali, abbia contribuito a farci vivere un lungo periodo di
pace e prosperità. Nella vita c'é sempre il meglio ma non dimentichiamo che
ci può essere anche il peggio. Occhio a che ciò non accada mai.
Anche questo 4
novembre 2017, precedente il centenario, davanti al nostro Monumento dei
Caduti si é celebrata la manifestazione in ricordo della vittoria
dell'Italia nella prima guerra mondiale. Non so se sia stata vera vittoria
dopo aver lasciato sul campo 650.000 caduti e macerie ovunque, ma così ci
hanno insegnato e propinato per quasi cento anni esatti.
Non é pertanto
a mio avviso una vittoria che si sta celebrando ma un ricordo devoto ai
tanti caduti di tutte le guerre, al sacrificio di tutti quei baldi giovani
che hanno dovuto forzatamente abbandonare le loro terre per difendere
confini così lontani geograficamente e affettivamente. I nostri ventenni di
oggi sono ancora dei ragazzini tutti vestiti alla moderna, con i pantaloni
sdruciti per moda ma non per necessità e con il classico smartphon e cuffie
quasi a volersi estraneare dal mondo che li circonda. I nostri ventenni del
1917 avevano i calli nelle mani, non sapevano per la maggior parte leggere e
scrivere, avevano famiglie da mantenere, ma hanno dovuto lasciare tutto. In
molti non sono più ritornati ed i loro nomi sono rimasti indelebili sulla
lapide davanti alla quale ogni 4 novembre ci si raduna per commemorarli.
Il Sindaco
Armando Carpo, tricolorato, ha reso omaggio con la deposizione di una corona
di alloro e con il discorso di circostanza esprimendo gratitudine nei
confronti di quanti con il loro sacrificio hanno contribuito a rendere
l'Italia libera ed in pace.
Hanno
partecipato alla cerimonia una rappresentanza degli alunni della scuola
primaria di Mandanici accompagnati dalle loro insegnanti, il Comandante la
stazione dei Carabinieri Rosario Carrolo, il responsabile della polizia
municipale Giuseppe Saitta, il Parroco don Luciano D'arrigo, Il Presidente
del Consiglio Anna Misiti, gli assessori Scigliano, Caffo,Sturiale,
Carpo,Crimi. Tra i presenti la maestra in pensione Graziella figlia del
Carabiniere Domenico Bruno infoibato nel settembre 1943 dai partigiani
slavi.
A rendere più
struggente la cerimonia l'inno di Mameli ed il silenzio.
Il Sindaco ha
voluto accanto a se l'ultimo superstite della seconda guerra mondiale
Agatino Crimi, classe 1922, visibilmente commosso. |