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4 Novembre 2013

4 novembre 2013  - Commemorazione dei Caduti

Era il 4 novembre del 1918 quando si concluse la prima guerra mondiale. L'Italia sulla carta ne uscì vittoriosa ma lasciò sui campi di battaglia quasi 690.000 soldati. In tutte le guerre non ci sono vincitori né vinti ma solo caduti e macerie. Mandanici pur essendo un piccolo paese del profondo Sud diede il suo olocausto di sangue per la difesa dei confini italiani, sul fronte nord orientale, distanti migliaia di chilometri in modo sproporzionatamente alto.

I nomi dei caduti mandanicesi di quell'immane carneficina sono stati scolpiti sul marmo e resteranno indelebili nei secoli a venire.

Per ricordare, per non dimenticare anche quest'anno l'Amministrazione del Sindaco Armando Carpo ha predisposto in ogni dettaglio la cerimonia di commemorazione con la novità di un nuovo marmo preparato dalla ditta Spadaro marmi di Nizza di Sicilia sul quale sono stati inseriti, corretti alfabeticamente, i nomi dei nostri compaesani caduti, distinti quelli della prima guerra mondiale da quelli della seconda guerra mondiale, dall'unico caduto nell'operazione militare spagnola, dai tre caduti civili e dall'unico infoibato nelle cavità carsiche subito dopo la firma dell'armistizio dell'8 settembre 1943.

Dopo la Santa Messa celebrata ancora nella Chiesa della SS. Trinità dal nostro parroco don Domenico Manuli il corteo si è portato in piazza Dante.

Sembrano le solite cerimonie da copia incolla, ma non è così. Ogni tanto è necessaria una rinfrescatina della memoria per non cadere come tanti stupidi nelle trappole predisposte da gente stolta, interessata e senza scrupoli.

Il Sindaco Armando Carpo, dopo aver liberato con l'aiuto di due piccoli alunni il monumento dalla bandiera italiana che lo avvolgeva, ha proceduto alla commemorazione esternando tutta la gratitudine a quanti con il loro sacrificio hanno consentito che l'Italia fosse libera e democratica sottolineando come l'appuntamento commemorativo annuale sia necessario per ricordare le brutture delle guerre e per assicurare a tutti un futuro di pace e di benessere. Il risultato dei focolai di guerra in giro per il mondo costringono molti sventurati ad abbandonare le loro terre per arrivare, rischiando la vita, sulle nostre coste.

Un bravo trombettista ha suonato il silenzio. L'Amministrazione ha deposto una corona di alloro, i bambini della scuola dell'infanzia e quelli della primaria accompagnati dalle loro insegnanti hanno cantato con grande bravura l'inno di Mameli che conoscevano a memoria e successivamente hanno dato lettura dei nomi dei caduti e di tutti quelli che hanno partecipato alla prima guerra mondiale.

Erano presenti alla cerimonia gli assessori comunali, il presidente del Consiglio, il Comandante la locale stazione dei carabinieri Rosario Carrolo con l'app.to Luigi Scozzi.

Agatino Crimi, classe 1922, uno degli ultimi superstiti della seconda guerra mondiale era aggrappato allo stendardo militare mentre nella sua testa mulinavano vecchie esperienze vissute sui campi di battaglia e in prigionia.