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4 Dicembre 2017

Giuseppe Saitta

Alcuni giorni orsono vi abbiamo parlato di Giuseppe Saitta in quanto conoscitore del territorio di Mandanici. Il forte legame con la natura e la padronanza del territorio lo rendono importante primo baluardo nella difesa di specie diventate ormai rare.

Non sapevamo che durante le sue lunghe solitarie scarpinate attraverso i monti del nostro territorio attenziona in particolar modo tre coppie di aquile reali che hanno scelto i Peloritani di Mandanici per nidificare e viverci.

I nostri Peloritani rappresentano l'habitat ideale dove trovare la selvaggina sufficiente per la coppia e per la prole. I piccoli circa 6 mesi dopo la nascita vengono cacciati per cui sono costretti a trovarsi un loro territorio di dimora e di caccia.

L'aquila reale nella mitologia rappresentava l'uccello degli dei, da adulto l'aquila reale può raggiungere una apertura alare di metri 2,30, mentre in lunghezza si attesta su una media di circa 85 centimetri. Appartiene ad una delle specie protette sull'intero territorio nazionale. Nemmeno sotto tortura ci ha svelato dove abitualmente nidificano le tre coppie di aquile, quindi non sapendolo non ve lo possiamo dire a prescindere dalla eventuale tortura.

Questa sua attività di rapaciologo non é passata inosservata nemmeno agli studiosi di fama internazionale come il prof. Maurizio Sarà professore associato di zoologia presso la sezione di biologia animale, dipartimento STEBICEF di Palermo (acronimo che sta per: scienze e tecnologie biologiche chimiche e farmaceutiche) che ha scritto ultimamente un saggio in lingua inglese dal titolo: Status of the golden eagle aquila chrysaetos in sicily. Nel saggio anche il nostro rapaciologo di Mandanici viene menzionato.

Piccole storie di grandi uomini che ci sembra giusto portare alla luce della ribalta.