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29 Giugno 2021                    

BILANCIO DELLA UNIVERSITA' DI MANDANICI NEL 1623

Studiando i riveli del 1623 l'attenzione, per antica deformazione professionale, mi è caduta sui fotogrammi che vanno dal n. 1269 al 1274 e fogli dal 351 al 356 facenti parte del secondo volume dei riveli dell'anno 1623. Volendo fare cosa gradita a quei pochi che si interessano di questi vecchiumi ho provato a trascriverla con qualche mancanza dove mi è venuto impossibile decifrare la grafia. 

 

 

 PATRIMONIO DELLA TERRA DI MANDANICI 

relatione seu restritto di quel tanto tiene l'università di mandanici d'introito ogn'anno consistenti nelli infrascritti gabelle che sequitano di sotto stante detta università non tenere effecti ne patrimonio alcuno et quanto paga detta università di gravezze cossì delle donative regie alla regia corte et deputatione del regno come altre debite che detta università si retrova debitrice alle infrascritte persone et quanto pagha per altre spese et occorrentie infra annum per li infrascritte cause salari di sacerdote helemosina al predicatore che predicano nel pulpito della magior ecclesia di detta terra 

INTROITO ALLA DETTA UNIVERSITA'  (ENTRATE) 

in primis vi è la gabella della macina imposta per la satisfactione di tandi et donativi regi pagha ogn'anno detta università alla regia corte la quale un anno per un altro viene ad importare unzi duicentocinquanta in circa 

item vi è la gabella della carne inposta per satisfactione del clero et sacerdote che servino nella magior ecclesia di detta terra per loro salario la quali inporta un anno per un altro unzi quaranta 

item vi è la gabella del scaxhato (scasciato) inposta per satisfactione del salario del medico che serve universalmente solamente detta università et soi populi la quali inporta un anno per un altro unzi quaranta in circa 

item vi è la gabella della exitura seu minuti inposta per satisfactione delle spese et occorrenze che occorrino infra annum in detta terra la quali inporta un anno per un altro unzi quarantacinque in circa 

le quale sopradette gabelle inportano ogn'anno d'introito unzi tricento settantacinque 

GRAVEZZE (SPESE) 

item pagha la detta università per ragione di tande e per donative regie ogn'anno in tri equali tandi unci cento ottanta sei 

item pagha detta università ogn'anno secondo forma bulle alli heredi del quondam sebastiano bruno unzi dieci per capitali di onze 100 in virtu di qontratto di bulla in atti die etc. 

item pagha detta università ogn'anno al clero et sacerdote che servino nella magior ecclesia di detta terra per loro salario unzi cinquanta et altri unzi sei per salario del sacrestano che serve in detta magior ecclesia 

item pagha detta università ogn'anno per helemosina al predicatore che predicano nel pulpito della magior ecclesia di detta terra per helemosina et altri spesi unzi vinti 

item pagha detta università ogn'anno per salario della persona che conza (che fa da manutentore) l'organo in detta magior ecclesia et anco per lo reloggio 

item pagha detta università ogn'anno per pulviri piombo et miccio per li soldati dela nova militia et anco per ragione di gioi (regali-gioelli) a detti soldati infra annum come per ragione di tanburo bandera et altri spesi unzi dieci 

item pagha detta università alle provvisionate seu compagni (?) del capitano di detta terra che occorre uscire (pagare-spendere) infra annum alla prosequzione (persecuzione) di banniti (banditi) in virtu di revele (di notizie) del stradicò un anno per l'altro 

item pagha detta università per l'accurrenze che infra annum occorrino cioè acconze (sistemazione-manutenzioni) di fontane e venuti di delegati surgenti (sergenti) sindicatore commessari per detta università locotenente di stradicò et altre spese un anno per un altro unzi trenta 

item pagha detta università per salario del sindaco ogn'anno unzi tre

item pagha detta università per salario al mastro notaro di detta terra onzi dui

tutto l'introito onze 375

tutto l'esito onze 333

avanzo onze 42 

crediti che deve havere l'università dalle infrascritte persone remasti debitore nelli conti presentati per l'olim delegato alla visione di detti conti nicolao versaci nel anno 1616 

in primis

item li heredi del quondam antonino petrafitta di resto di soi conti unzi vintitre tarì 25.1 

item l'heredi del quondam basili petrafitta unzi trentatre tarì 18.6 delli quali ci ne sonno stati dedocti e fatti boni unzi quindici tarì 7.12 restano di netto debitore in onze 18.10.14 

item detti heredi devino dare di detto quondam basili petrafitta per resto della gabella della seta dell'anno 1616 ad esso data in cresensaria (per la riscossione in economia) con haversi stati fatti boni unzi tre e tarì 25 ad coplimento del m.to d'unzi decidotto e tarì 10 spedito per giannello mamone e giannello romeo giurati dell'anno 6^ indizione (1608) stanti che l'altri onzi quattordici e tarì 15 sono fatti boni a giovan domenico coglituri nella gabella della seta dell'anno VI^ indizione 1608 restano di netto debito detti heredi d'altri unzi quattordici tarì 23.10 

item melchione garufi et melchione thamà come giurati di resto di loro conti 

item giovannello maimone et giovannello romeo come giurati devino per resto di loro conti unzi otto et tarì 24.1 

gasparo petrafitta per resto della gabella della seta per l'anno V^ indizione (1607) unzi setti tarì 2.10 

et più il sopradetto gasparo petrafitta deve di resto della gabella della carne del'anno VI^ indizione (1608) unzi dui tarì 12.10 

item vincenzo laxana (laganà) deve per la gabella della seta dell'anno VII^ indizione (1609) di resto unzi quattro et tarì 27 

e più il sopradetto di laxana per resto della gabella della seta dell'anno quinta indizione (1607) exequita in cresensaria (credensaria-in economia) il quondam basili petrafitta unzi dui e tarì 9 

il quondam brando petrafitta et per esso li soi herede divino (devono) per la gabella della farina dell'anno quinta indizione (1607) unzi tri tarì 10.11 

mattheo ciatto deve per resto della gabella dell'exitura dell'anno VI^ indizione (1608) unza una et tarì tri 

giovan mattheo thamà deve per resto della gabella della farina dell'anno 13^ indizione (1615) 

notaro vincenzo pellizzeri deve per resto della gabella della carne dell'anno XI^ indizione (1613) 

giovanne cola di miceli deve per resto della gabella dello insachato (carni insaccate) unzi dui tarì 1.10 

giovanne petrafitta per resto della gabella della seta dell'anno X^ indizione (1612) 

sequitano li classi delli giurati e sindacatori da poi la visione diessi presentati per detto delegato di versaci che sonno l'infrascritti videcelit (cioè) 

1616 il quondam ottavio amodeo et paulo santoro giurati

1617 giovanne petrafitta et gasparo petrafitta giurati

1618 notaro vincenzo pellizzeri et giovannello maimone giurati

1619 melchione thamà et il quondam gioseppi di bella giurati

1620 giovan mattheo thamà et il quondam giovan domenico coglitori giurati

1621 notaro vincenzo pillizzeri et cesare petrafitta giurati

1622 battista mastroheni et il quondam leonardo petrafitta altro del quale sub intrao paulo santoro giurato dell'anno presente li quali sopradetti …non hanno dato loro conti benche apparesse alcuni dessi conti non sono stati quelli ultimati ne facti 

DEBITORE DELLA UNIVERSITA' 

giovanne mazullo quondam giovanne come gabelloto della gabella della farina dell'anno 1618 d'unzi doicentotrentasei e tarì 3 resta debitore per saldo di detta gabella in unzi dui e tarì 28 

item lo supradetto giovanne mazullo come gabelloto della farina dell'anno 1619 ad esso venduta alla candela per notaro vincenzo pellizzeri et giovannello maimone per unzi doicento e tarì 1 con la plegeria d'anbrosio (ambrogio) di laurenzo deve dare per resto et saldo dessa gabella stante appare havere pagato per mano di vincenzo laxana et anbrosio di laurentio come per apochi die etc.unzi cento vinti tre tareni 8.2 et stante non havere presentato il complimento dell'apochi del pagamento fatto si tira debitore in onze 76.22.18 

andrea pillizzeri come gabelloto della gabella della farina dell'anno 1621 adesso liberata per don giovan mattheo thamà giurato di detto anno per onze doicento cinquanta quattro e tarì 10 con la plegeria di resti antonio petrafitta siccome appare nell'atti di notar vincenzo pellizzeri die etc.resta debitore per saldo et complimento di detti onze 254.10 stanti che ha di pagare la tanda assignata dell'anno passato in unzi sessantaquattro la quali fin qua non ha pagato si tira debito ad complimento di dette gabelle di unzi 254.10 di resto di onzi 91.29 

item il sopradetto di pillizzeri si tira debito d'altri unzi otto quali si hanno pagato alle commessarij del prencepe (?) che venniro qontra detta università per causa di non haver fatto detto pagamento conforme per la.....et obligato 

cesaro petrafitta deve di resto et coplimento unzi vinti tre e tarì 2 che devia dare per...della gabella della farina dell'anno 1619 per saldo et complimento 

giovan domenico miceli deve di resto et saldo et complimento della gabella dello minuto del'anno 1619 ad esso liberata per unzi 51.12 per melchione thamà et gioseppi di bella giurati unza una e tarì 24 

antonio petrafitta quondam thomase deve per la gabella della farina del'anno 1620 ad esso venduta per unzi doicento cinquanta e tarì 15 per melchione thamà et gioseppi di bella giurati per li come appare ha pagato alla regia corte come per apochi sotto più giornati die etcc unzi duicento quarantasetti tarì 6.4 resta debite onze 4 tarì 9.4 

giovan domenico miceli gabelloto dello minuto di detta terra dell'anno 1620 ad esso liberata per onzi cinquantuna per li...appare dies ha pagato per mano di cataliblioti (?) come per mandati et acti appare die etcc resta debitore ad coplimento in tarì 13.10 

notari vincenzo pillizzeri et cesare petrafitta per la tascia per loro fatta allo menuto come giurati del'anno 1622 di onze 266 delle quali onze 266 detti predetti ne hanno di dar conto del'expetione per  loro fatta come giurati ..di unzi 197.7.14 

ascanio martiano quondam vincenzo come gabelloto della gabella della farina del'anno passato (1622) ad esso liberata  con più offerenti alla candela per notar vincenzo pillizzeri et cesare petrafitta per onze 299 come ..per liberarono deve dare unci cento novantauna quale sono assegnati per pagarsi alla regia corte et deputatione del regno per li donative dell'anno passato per conto di detta università 

DEBITE CHE DEVE DARE L'UNIVERSITA' 

item deve dare detta università per censi decursi all'heredi del quondam di bruno et per essi a jacopo la saetta notar (?) unzi trenta in circa 

item deve detta università et genti per esse obligati alla heredità del quondam ascanio martiano in virtù di qontratto in li atti di notar giovan domenico di pasquali per debito correnti dependenti per prezzo di succari unzi trecentoundici in circa 

item melchione garufi come giurato del'anno XI^ indizione  (1613) deve havere dessa università di resto di magior somma delli conti presentati per il delegato versaci unzi otto 

melchione petrafitta et battista bruno devino havere per resto di loro conti come giurati dell'anno 13^ indizione (1615) delli conti presentati per il delegato versaci 

antonino garufi et giovan domenico coglituri come olim giurati dell'anno 14^ indizione pe rli conti presentati per il sudetto delegato versaci onze 5 

jo paulo mastroheni thesaureri dell'università di questa terra di mandanici et detentore dello libro dove si notano (annotano) et descrivono li gabelle per detta università et soi giurati fanno fede a chi spetta vedere la presente qualmente visto presente il detto libro ...non retrovano in quello esserci altri partiti di debiti et crediti di detta università delle gabelle venduti per detti olim (defunti) giurati di detta terra in meczo anno dell'anno 1616 per finire al passato anno 1623 et cossì anco visto lo libro delli curati presentati per l'olim delegato nicolao versaci non l'essere altri debitore ne creditore tirati per l'officio di detto delegato si non l'infrascritte partite delle persone di sopra nominate si come appaiono tanto per detto libro dessa università come anco per detto libro di detti conti salvo errore calculi vale in fede del vero à requesta del molto spettabile don lucduvico spatafora capitan d'arme per S.A.F (forse: senza armi da fuoco) del real patrimonio et deputatione del regno al presente in questa predetta terra degente nella descritione et numeratione d'anime si ha fatto la presente fede firmata di mia propria mano hoggi die ultimo di aprile VI indizione 1623 

Firmato: ego paulus mastroheni thesoriero confirmo ut supra et me subscrissit manum propriam 

noi giurati della università della terra di mandanici facemo fede à tutti singulo officiali et persone del regno et a chi spetta vedere la presente qualmente il sopradetto paulo mastro heni lo quale di sua mano ha sottoscripta la sopradetta fede fu et è tesoriere et detentore delle libri di questa predetta università cossì dello libro di tutti gabelli come anco dello libro delli conti prese per l'olim delegato nicolao versaci et testifiamo et confirmamo quanto per detta fede si conviene et predetto restretto per esso fatto dell'introito et escito di detta università et la sudetta subscritione presente fu et è di mano sua propria unde in fede del vero havemo fatto la presente nostra fede con le nostre sottoscritione et sigillata con il nostro solito sigillo quo utimur (che utilizziamo-usiamo) et sottoscripta del nostro mastro notaro datum in terra mandanici hodie die primo may VI indizione 1623

(seguono i segni di croce dei due giurati)

segue ancora: notaro vincenzo morello mastro notaro 

ALCUNE  ANNOTAZIONI E RIFLESSIONI 

La prima: Mandanici oggi come allora era detto in modo chiaro Mandanici 

Dall'esame di questo bilancio del 1623, fra due anni sono 400 anni, risulta che l'Università di Mandanici non possedeva beni patrimoniali, stante detta università non tenere effecti ne     patrimonio alcuno, per cui si potrebbe dedurre che la sede municipale doveva essere in affittto. Però, anche tra le spese, non risultano somme destinate all'affitto. 

La carica di giurato durava un anno e  andava dal primo maggio al 30 aprile dell'anno successivo, per cui era l'indizione a farci capire in quale dei due anni ci troviamo.  Per far ciò basta sommare 3 all'anno e dividere per quindici, il resto della divisione, se c'è, ci da l'indizione che andava da uno a 15. Per i più bravi in matematica si potrebbe fare la procedura inversa, conoscendo l'indizione si può risalire all'anno, semprechè si conosca il periodo trattato perchè come si può vedere per esempio la VI^ indizione è uguale sia per l'anno 1608 come pure per l'anno 1623 e così via. 

Per cui in questo periodo dei primi anni del 1600 abbiamo nel tempo dei quindici anni:

I     indizione 1604   (dal primo maggio 1604 al 30 aprile 1605)

II    indizione 1605

III  indizione 1606

IV indizione 1607

VI indizione anno 1608

VII indizione anno 1609

VIII indizione anno 1610

IX indizione anno 1611

X indizione anno 1612

XI indizione anno 1613

XII indizione anno 1614

XIII indizione anno 1615

XIV indizione anno 1616

XV indizione 1617                  (dal primo maggio 1617 al 30 aprile 1618) 

finita la quindicesina indizione si ripartiva dalla prima, per cui avevamo: 

I indizione anno 1618               (dal primo maggio 1618 al 30 aprile 1619)

II indizione anno 1619

III indizione anno 1620

IV indizione 1621

V indizione anno 1622

VI indizione anno 1623

VII indizione anno 1624

VIII indizione 1625  etcc. 

apochi=quietanze dell'avvenuto pagamento

cresenseria= credenzaria-in economia. Termine non più utilizzato, si tratta in effetti della riscossione in economia delle gabelle da parte dell'ente impositore attraverso l'affidamento ad un esattore provvisorio la cui nomina era di competenza dei giurati. Questa insolita procedura si attuava ogni qual volta la gara all'asta per la gabella fosse andata deserta o per qualsiasi motivo non fosse stata aggiudicata. Una volta andata a buon fine la gara, il collettore pro-tempore doveva girare al gabelloto le somme fin lì riscosse.

plegeria= cauzione che veniva prestata dal gabelloto cui era stato assegnato, in seguito a gara, l'appalto per la riscossione

exitura: gabella sui beni che si esportavano fuori dal territorio comunale

provvisionate=soldati presenti nel territorio con salario a carico dell'università

scasciato o scascio: era una tassa di scopo, generalmente destinata al mantenimento del clero. Nel nostro caso si tratta di una tassa destinata al mantenimento di un medico sul territorio.

tascia= tassa-focatico 

Acconze di fontane: la prova che c'erano più fontane all'interno dell'abitato 

L'affidamento delle gabelle, molto spesso alle solite famiglie influenti, in linea generale era annuale. 

I Commissari erano funzionari regi incaricati per la riscossione coatta delle tasse a favore della regia corte e della deputazione del regno. 

La nova militia era rappresentata da un corpo di soldati locali voluta in Sicilia da Joan de Vega, essa veniva utilizzata alla bisogna a supporto della milizia di professione del Re. Il costo per il mantenimento non influiva per niente sulle spese statali bensì restava a totale carico del bilancio della locale università. Durante i periodi di calma i soldati della nova militia ritornavano alle loro attività abituali e si limitavano a delle esercitazioni settimanali. 

La gabella sulla farina era stata imposta sin dal 1564, ed era prevista sopra il frumento che si portava a macinare al mulino per un importo intorno ad un tarì e 4 grana per ogni tumino. 

trascrizione a cura di a.c.

Mandanici giugno 2021