Purtroppo è
venuto a mancare all'affetto dei suoi Placido Caminiti. Fu uno dei primi
mandanicesi a partire nel lontano 1949 per il Belgio. Da allora fu adottato
da quella Nazione ma non si dimenticò mai della sua Mandanici. Quasi ogni
anno ritornava a rivedere i suoi cari e la sua casa frutto di tanti
sacrifici, costruita con le rimesse di denaro proprio dal Belgio.
Inizialmente come tutti gli emigranti lavorò nelle miniere, successivamente
nella fabbrica tessile detta Fabeltà. Con i tanti sacrifici riuscì a
comprarsi casa pure in quella nazione nel Comune di Tubize.
Da giovane era
impegnato nei duri lavori di campagna il cui inizio lavorativo era
rappresentato dal levare del sole, la fine giornata dal buio, la
retribuzione abbastanza incerta.
Stanco del duro
lavoro in campagna, subito dopo la seconda guerra mondiale, decise di
partire e partì verso il Belgio che allora non era certamente vicino come
oggi, lasciando dietro di se lacrime e speranze. La sua famiglia era rimasta
in Italia, il desiderio di ritornare era forte, ma l'integrazione positiva
nel nuovo Stato e l'idea che anche i figli avrebbero potuto trovare un
avvenire migliore, lo convinsero a metà degli anni sessanta a trasferire
tutta la sua sua famiglia in Belgio, ma Mandanici era sempre nel suo cuore e
nella sua lucida mente.
Placido
Caminiti è il classico figlio del quale Mandanici può andare fiera.