26 Agosto 2013
DALL'ABBAZIA BASILIANA DI
S.MARIA ANNUNZIATA DI MANDANICI UN INVITO ALLA PACE E ALLA CONTEMPLAZIONE
Dal 1866,
l'abbazia basiliana di S.Maria Annunziata di Mandanici, lentamente, iniziò
la sua decadenza. Ed oggi racconta
ai visitatori la sua passata storia, costellata di continue preghiere, di
canti armoniosi e melodiosi, di profumo d'incenso, di contemplazione, di
penitenze e di pace agreste. Questo luogo di preghiera deve rimanere, perchè
rappresenta, in questo mondo inquieto, in questa società in cui ogni cosa è
inondazione del negativo, un'oasi di pace, dove è possibile ritrovare ancora
quei valori eterni ed imperituri e riflettere, anche per un solo istante,
sul senso misterioso della vita e della morte. Tant'è che una sensazione di
serenità e di calma diffusa assale uomini e cose, e il visitatore avverte la
viva impressione che il tempo non esista, perchè è in presenza del tempo
sacro, dell'eterno presente.
E questo senso di
infinito, sicuramente, i monaci riuscirono a cogliere nella chiesa piena di
penombre, nel chiostro silenzioso, nella campagna circostante, animata da
canti di usignoli e da belati di greggi.
Infatti, essi seppero
mettere il loro spirito in autentica contemplazione, e, con uno sforzo
sovrumano, riuscirono, sorretti dalla fede, a rompere il velo del mistero, e
a poter, così, passare dalla realtà contingente alla realtà metafisica; e,
in tale sforzo, poterono constatare che se il creato è bello, tanto più
bella sarà la realtà fuori del tempo e dello spazio, perché non vi è nulla
di autenticamente bello e di infinitamente più grande senza mistero; e il
mistero rappresenta l'infinito e l'eterno, e manifesta la presenza di Dio e
la sua irruzione nel limite umano.
La comunità monastica
aveva avuto anche modo di provare i sentimenti di amore e di pace, e la
ragione non era ancora riuscita a sopraffare la fede e ad impedire la
percezione della vera felicità, che si trova lontano dal tempo e dal mondo.
don Angelo |