Ieri
sera quando verso le ore venti sono arrivati i rocciatori di Catania a
Mandanici, il Sindaco di Antillo Davide Paratore ha manifestato tutta la sua
amarezza e rabbia per i tempi biblici che si sono resi necessari per venire
da Catania, lamentandosi pure del modus operandi dell'elicottero che alla
prima difficoltà dovuta alla nebbia é volato via, mentre un quarto d'ora
dopo la visibilità era ritornata ottimale. Sarebbe stato sufficiente
attendere una mezz'ora al campo sportivo di Mandanici, distante circa un
chilometro in linea d'aria, ed eventualmente in caso di persistenza della
nebbia ripartire sempre prima dell'arrivo del buio.
La dinamica
dell'incidente sembra abbia del destino crudele. Un masso si stacca a monte
di un canalone o vallone (giamondo) distante circa 300 metri da dove si
trovava il malcapitato cacciatore. Il masso utilizzando la forte pendenza
del luogo non è stato fermato nemmeno dalla fitta vegetazione e pur
essendosi frantumato in mille pezzi é arrivato a colpire come scheggia
impazzita la parte posteriore della testa del Mastroeni, che se magari si
fosse accorto di quanto gli stava succedendo non aveva possibilità di fuga.
Peppe Saitta e
Antonio Sturiale hanno accompagnato i rocciatori per indicare loro la
strada.
E questo per
quanto riguarda ieri sera.
La mattinata di
oggi:
Intorno all'una
di questa notte appena trascorsa il soccorso alpino di Catania ed i Vigili
del fuoco del distaccamento di Messina sono riusciti con tanta difficoltà a
portare fuori dal vallone giamondo, alle pendici di monte Cavallo nel
territorio di Mandanici, la salma del povero Giuseppe Mastroeni.