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21 Settembre 2014

Padre Domenico Manuli lascia la Parrocchia di Mandanici

Era appena ieri, il 15 novembre 2009, quando padre Domenico Manuli aveva ottenuto alla presenza di tanti fedeli plaudenti l'immissione canonica nella parrocchia di Mandanici da S.E. Calogero La Piana Arcivescovo di Messina. Poca acqua è passata sotto i ponti della nostra Chiesa per esprimere giudizi affrettati sul nostro giovane Parroco, ma certamente ha lasciato il segno e il seme essendo una persona buona come il pane che le nostre nonne sfornavano una volta.

Forse, con i suoi comportamenti e il suo esempio, è stato anche determinante per lo sbocciare di una nuova vocazione sacerdotale. La sua permanenza a Mandanici è stata come un lampo di luce, i suoi comportamenti non sono stati mai offuscati, nemmeno per un momento, da nuvole solitarie.

La sua forte voglia di portare Gesù ad ognuno di noi è riuscita quanto meno a incuriosire gli scettici, i non credenti, i distaccati.

Padre Domenico, purtroppo, non ha riscontrato in tutti i suoi parrocchiani l'accoglienza giusta che meritava e che giustamente credeva di meritare. Siamo in presenza di una distratta storia paesana, parolaia, fatta d'incomprensioni, di dire e non dire, di tirare la pietra e nascondere la mano. Ad onor del vero solo una piccola parte di fedeli ne criticava l'operato del Sacerdote in un cortiglio a dir poco edificante per gente che si considera credente e professante. Ne veniva contestato con giudizi ingenerosi il suo assoluto disinteresse per le cose materiali, per la sua assenza nella gestione contabile delle poche risorse, era criticato per il suo mancato inserimento nella vita sociale della Comunità, per le sue lunghe messe di guarigione seguite da tanti fedeli esterni per cui non c'erano nemmeno i posti “mi nni ssittamu”. Sarebbe interessante svolgere uno studio sociologico per spiegarne meglio le vere motivazioni, sforzandoci di trovare anche i necessari anticorpi per eliminare le tossine fin qui accumulate.

Sarà forse colpa del fastidioso scirocco che quando s'impossessa di Mandanici e lo avvinghia in modo asfissiante per giorni e giorni ci lascia annebbiati, imbronciati, storditi, ci intorpidisce, ci addormenta.

Comunque va bene così, cosa fatta capo ha, purché si riesca a disintossicare l'ambiente che ruota attorno alla Chiesa ma senza perdere quel briciolo di fiducia senza la quale sembrerebbe stupido continuare a restare per lottare contro i mulini a vento. Occorre che con pacata fermezza si riparta con la massima fiducia e nel rispetto reciproco abbattendo gli steccati dell'appartenenza, cercando di fare tutti insieme un passo avanti con la voglia di confrontarci in un clima disteso.

Padre Manuli volava troppo alto e noi che guardiamo appena solo dove mettiamo i piedi non eravamo nelle condizioni di vederlo e apprezzarlo.

I suoi vecchi parrocchiani di Saponara marittima venivano molto spesso a seguirlo fin qui a Mandanici, chissà se a loro si aggiungeranno anche quelli di Mandanici per seguirlo nella nuova destinazione. Quasi sempre si apprezzano le qualità delle persone quando vanno via.

Non sappiamo se S.E. L'Arcivescovo ha ricevuto direttamente delle lagnanze da qualche fedele o semplicemente ha voluto esaudire l'esigenza di padre Domenico di volere servire Dio in altro modo, lontano da Mandanici, fuori dalle luci della ribalta.

Il codice canonico prevede che qualora il Sacerdote non si sia inserito bene nella sua Parrocchia o le sue capacità siano necessarie altrove il Vescovo a sua insindacabile e libera discrezione e sensa fornire giustificazione alcuna (ad nutum) lo destina ad altro incarico. Sicuramente l'Arcivescovo avrà usufruito di questa Sua prerogativa in quanto padre Domenico era stato destinato alla nostra Comunità per restarvi nove anni, quindi vi sarebbe dovuto rimanere per altri quattro ancora. Né è pensabile che il nostro Parroco si sia macchiato delle altre colpe previste dallo stesso codice canonico.

E' stata sufficiente la mancata affinità con alcuni parrocchiani per l'adozione del provvedimento di trasferimento o è stato il grave fardello che il giovane Parroco non è riuscito a gestire e alla fine si è deciso a buttare la spugna, o entrambi ?

Se la decisione maturata, speriamo, dopo una profonda e attenta riflessione è stata tutta sua ne prendiamo atto e auguriamo a padre Domenico che possa trovare altrove lontano dalle favole paesane la sua giusta dimensione. Se la scelta dell'Arcivescovo sia dipesa da condizioni ambientali, speriamo che S.E. non si vesta dei panni di Giove della favola del re travicello di Esopo “quia vestrum bonum ferre noluistis, nunc malum vestrum perferte”.

Da questa storia, da questa brutta storia, non ci sono vincitori, abbiamo perso tutti.

Buon lavoro padre Domenico ovunque Tu vada e grazie per quanto sei riuscito a darci, grazie per il tratto di strada che hai voluto o dovuto nolente percorrere insieme a noi.

Domenica prossima sarà la sua ultima Messa a Mandanici e chiuderà con il battesimo del piccolo Jacopo.