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2 gennaio 2010

Lo sapevate che……

Ingrandimento immagineNoi no, lo abbiamo letto su Siciliainformazioni in un articolo a cura del prof. Giuseppe Di Bella.

Il 21 ottobre del 1860 il popolo siciliano fu chiamato alle urne per votare per il plebiscito (democratico) dal quesito la cui formulazione non lasciava alternative (o ti manci sta minestra o ti …..)

Il popolo siciliano vuole l'Italia una ed indivisibile con Vittorio Emanuele Re costituzionale, ed i suoi legittimi discendenti”.

Il 4 novembre del 1860 la Corte suprema di Giustizia si riunì a Palermo per esaminare tutti i verbali pervenuti dai Comuni Siciliani.

Su 432.720 votanti hanno votato per il SI 432.053, hanno votato per il NO solo 667 siciliani.

Fra questi voti non sono stati contabilizzati quelli dei Comuni di Ustica e di Mandanici perché pur avendo votato a favore del SI il voto era stato espresso per acclamazione in pubblica piazza senza distinzione di sesso e età.(potevano votare per l’occasione solo i maschi che avessero compiuto il 21° anno di età anche se privi di censo o analfabeti)

Nemmeno i voti del Comune di Alì vennero contati perché i verbali trasmessi erano privi delle risultanze finali.

Il plebiscito si potrebbe riproporre oggi nei Comuni allora esclusi per vedere se quel risultato, scaturito dalla tendenza populista di allora e con una unica cabina elettorale, fosse riconfermato.

Infatti mentre gli elettori aventi diritto di Mandanici votarono per acclamazione in pubblica piazza,gli elettori degli altri comuni erano costretti a votare quelli per il NO in una cabina, quelli per il SI in una cabina diversa.

La classe politica dominante di allora a Mandanici era tutta con Garibaldi e molti furono pronti a seguirlo nella battaglia di Milazzo alla fine del giugno 1860 ove restarono sul campo 160 morti tra i Borbone e 780 fra morti e feriti tra i garibaldini. La nostra punta di diamante fu l’avv. Luigi Mazzullo al quale più tardi furono intitolate delle strade a Roccalumera e Mandanici per l’impegno profuso per la realizzazione della provinciale Roccalumera-Mandanici.

In modo gattopardesco i benestanti mandanicesi e non solo, d’un sol colpo furono i primi ad applaudire all’annessione forzata della Sicilia al nuovo Regno d’Italia.

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