Gli alunni
della seconda classe della scuola secondaria di 1° grado sezione A e B
dell’istituto comprensivo di Furci Siculo e la pluriclasse di Casalvecchio
Siculo hanno effettuato una gita d’istruzione a Mandanici. La scolaresca è
stata seguita lungo tutto il percorso dalle loro insegnanti Prof.sse Rosetta
Nunziato, Antonella Prestamburgo e Palma Settimo. Lo scopo della gita è
stato quello di conoscere e valorizzare le numerose bellezze paesaggistiche,
architettoniche e ambientali che si trovano nei paesi viciniori alla loro
scuola. Hanno avuto
così modo di visitare la Chiesa madre di Santa Domenica V.M. con tutta la
sua bellezza architettonica e con tutte le sue preziose tele. Gli alunni si
sono soffermati affascinati in particolar modo davanti alla tela della
Madonna col Bambino in trono da qualche studioso attribuita al De Saliba da
qualche altro a Girolamo Alibrandi in ogni caso della scuola antonelliana
per gli innegabili riferimenti stilistici. A fare gli onori di casa e da
Cicerone il nuovo parroco Don Domenico Manuli il quale ha spiegato agli
studenti che la Chiesa nelle attuali forme barocche è da datare fine
sedicesimo e tutto il diciassettesimo secolo. Venne tuttavia costruita in
tale forme su una chiesetta del 13° secolo sempre dedicata a Santa Domenica.
Gli alunni si sono poi portati nella vicina biblioteca, palazzotto nobiliare
seicentesco, ove hanno avuto modo di osservare il grande patrimonio librario
presente proveniente dalla biblioteca di don Sebastiano Miceli da qualche
anno completamente restaurato. A fare gli onori di casa il tecnico comunale
P.e. Santino Crimi che ne ha approfittato per ricordare la prossima
manifestazione culturale organizzata dall’Amministrazione comunale dal
titolo “la settimana del Libro” che si svolgerà dal 19 al 27 dicembre p.v.
La gita ha
proseguito il suo fruttuoso percorso con la visita al museo
etnoantropologico posto nell’ex chiesa sconsacrata del SS. Salvatore posta
al di là del torrente Cavallo. Sono stati informati come la chiesa avendo
subito più alluvioni nel diciannovesimo secolo in seguito all’ultimo
devastante straripamento del torrente nel 1880 venne completamente interrata
e abbandonata. Interventi successivi l’hanno riportata alla fruizione
collettiva. E’ stato spiegato dalla prof.ssa Nunziato come prima
dell’avvento dell’editto napoleonico di Saint Cloud del 1804, esteso
all’Italia il 5 settembre 1806, i morti venivano seppelliti in nicchie
ricavate nel pavimento delle chiese . Con l’editto vennero istituiti i
cimiteri e per motivi egualitari era vietato che sui sepolcri fossero poste
epigrafi. La prof.ssa continua ancora ricordando il carme “I sepolcri” del
Foscolo del 1806, ateo e materialista, in controtendenza all’editto perché
ritiene che le tombe consentono di credere che i propri cari non siano morti
del tutto se qualcuno li ricorderà rendendo omaggio alle loro tombe ( pur
nuova legge impone oggi i sepolcri fuor de’ guardi pietosi,e il nome a’
morti contende).
Sicuramente i
bambini, nonostante la giornata uggiosa e piovosa, hanno arricchito il loro
bagaglio culturale scoprendo cose così tanto vicine a loro ma che fino a
oggi ignoravano. Un grazie i ragazzi lo devono pure alla loro dirigente
scolastica Prof.ssa Annabella Sgroi sensibile da sempre ai problemi del
territorio nel quale opera con tanta professionalità.