Nel
nostro territorio le olive per secoli sono state raccolte mediante battitura
delle fronde con dei lunghi bastoni in modo da fare cadere i frutti su delle
tende di stoffa (fassati) prima, su reti di plastica ora.
Nella nostra lingua l'operazione viene detta rimazzari e i
bastoni rimazzi.
L'olivo per
Mandanici ha avuto una enorme importanza sociale ed economica per molti
secoli e nello stesso tempo rappresenta a tutt'oggi l'elemento più
importante del nostro paesaggio.
Le olive che
per maturazione naturale o per il cattivo tempo cadevano venivano raccolte
una dopo l'altra da terra, collocate provvisoriamente nto panaru.
Ciò comportava naturalmente un grande dispendio di energie e di tempo. A
dura prova era messa pure la salute dei contadini considerando che la
raccolta si svolgeva nel periodo piovoso e freddo iniziando ai primi di
novembre per protrarsi a tutto marzo e qualche annata pure ad aprile
dell'anno successivo.
Per non
dimenticare i grandi sacrifici sostenuti dai nostri padri e per rendere loro
omaggio per il duro lavoro che hanno dovuto sopportare l'Amministrazione
comunale ha incaricato Venera Spadaro da Mandanici, pittrice e scultrice,
per la realizzazione di un bassorilievo in ceramica e terracotta che
rappresentasse in sintesi l'olivo e il lavoro ad esso legato.
Il pregevole
lavoro di Tina Spadaro è stato collocato a cura di David Romeo all'ingresso
del serro di Badia, vicino alla strada di accesso per il Monastero e ci da
l'opportunità di rivivere un percorso storico importante della nostra gente.