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13 Agosto 2012

Processione di Santa Domenica

Ingrandimento immagineLa Patrona di Mandanici è Santa Domenica Vergine e Martire, viene festeggiata nel calendario liturgico di rito romano ogni sei luglio, data dell'anniversario del suo dies natalis avvenuto nel 303. Oltre alla normale ricorrenza liturgica del sei luglio, la Comunità cattolica festeggia la sua Santa Patrona anche nella seconda domenica dell' Agosto successivo per consentire ai numerosi turisti originari di Mandanici di poter partecipare alla processione e renderLe devoto omaggio. I mandanicesi sono molto legati a Santa Domenica che è stata da sempre dispensatrice di grazie e di protezione. La protezione ce la ricorda Armando Carpo sulla monografia “Mandanici sulle tracce del passato” edita da Armando Siciliano quando nel descrivere la figura del capitano Giuseppe Amante “restò sempre attaccato al paese di Mandanici al quale, con testamento olografo, lasciò le sue decorazioni: due d'oro e una d'argento disponendo che le stesse fossero appese alla statua di Santa Domenica per averlo,come protettrice,liberato da numerosi pericoli”.

La tradizionale processione, forse la più importante delle processioni di Mandanici, si è svolta per le vie del paese con la presenza di padre Domenico Manuli assistito dal seminarista Alessandro Caminiti, con la partecipazione degli amministratori comunali, del Sindaco Armando Carpo e dei tanti fedeli tutti uniti a cantare la preghiera di sempre:

Ritornello:

Evviva Domenica gran nostra avvocata

quant'Ella è sacrata chi mai non saprà

Protegge il devoto, l'afflitto provvede

se a Lei con fede si umilierà

con preci ed ossequi, con inni di laude

ognuno l'applaude,La venera sì

nel rio flagello,dell'ira divina

che l'alma meschina scuotendo atterrò

il nostro riposo di Lei ha preghiere

del Re delle opere vantar si potrà

fin sin da fanciulla,nutrì nel suo cuore

fiamma d'amore per Cristo Gesù

Accorta e vegliante del rio l'infame

nemico le trame conoscer ben sa

la nobil donzella di pompe e vaghezze

di onori e ricchezze giammai si allettò

con spirto virile ardente e gelosa

profferte di sposa severa sprezzò

rivolta al Signore con aspri martiri

con dolci sospiri soffrendo morì

I balconi prospicienti sulle strade attraversate erano addobbati con stendardi raffiguranti Santa Domenica che quasi ogni famiglia ha provveduto ad acquistare negli anni passati.

Ancora da annotare la mancata possibilità di potere usufruire della Chiesa madre, proprio della Chiesa dedicata a Santa Domenica,si aspettano ancora finanziamenti per l'esecuzione di lavori per metterla in modo definitivo in sicurezza. Il paese purtroppo diventa più piccolo e si incominciano ad intravedere le difficoltà di reperire fedeli volontari disposti “a mmuttari” il pesante fercolo con il simulacro altrettanto pesante della Santa.

Sarebbe opportuno prima che le processioni subiscano il declino completo, cancellando così secoli di storia e di fede, che si trovino gli opportuni arrangiamenti. Oltre all'utilizzo dei soli stendardi si potrebbe per esempio riprodurre la pesante statua di santa Domenica, e tutte le altre, facendone copia identica in carton gesso o altro materiale leggero in modo che anche i ragazzi, gli anziani o le donne possano essere messi nella condizione di “mmuttari” i leggeri fercoli con il nuovo simulacro. Oppure si potrebbero rappresentare i Santi con persone in carne ed ossa. Riproporre i vecchi percorsi della processione diventa ogni anno più difficile ma sarebbe assurdo perdere un patrimonio di così alto valore culturale, religioso e storico e pure altrettanto difficile sarebbe modificare le secolari abitudini senza incorrere nelle giustificate ire dei pochi residenti nei quartieri difficili da raggiungere come Pantano o Rocca. La soluzione ideale pertanto resta quella di riprodurre le nostre belle Statue in materiale leggero o utilizzare figure umane nella rappresentazione dei Santi, si salverebbero così, come si dice, capre e cavoli.

Come da consuetudine la giornata si è chiusa con i fuochi d'artificio solo da pochi ritenuti necessari per la buona riuscita della cerimonia.

a musica” di Fiumedinisi ha accompagnato per tutto il tempo la processione.

Una “chicca” per gli appassionati della nostra storia. Siamo riusciti a reperire presso l'Archivio di Stato di Palermo un'autorizzazione di polizia del 1829 per l'effettuazione della processione di Santa Domenica il 5 agosto dello stesso anno 1829. La richiesta di autorizzazione da parte del Parroco, passò attraverso il filtro del Regio giudice di Alì, quale organo dell'Intendenza di Messina, che a sua volta la trasmise alla direzione generale di polizia di Palermo, che sua volta in data 30 giugno 1829 la inviò a Sua eccellenza il marchese delle Favare, consigliere di Stato, ministro segretario di Stato, luogotenente generale di Sicilia che così si espresse :si accorda l'implorato permesso colle proposte condizioni. Quali erano le proposte condizioni già indicate dalla direzione generale di polizia ?: purché la processione abbia fine pria delle ore 24 e non vi intervengano Corporazioni non autorizzate dal Governo o soppresse”. Molto probabilmente il Parroco avrà inoltrato la richiesta a gennaio dello stesso anno. Per venire ai giorni nostri, e pure abbiamo la sfacciataggine di lamentarci della nostra burocrazia, ma siamo veramente incontentabili !,dimenticavo allora eravamo governati dai Borbone, oggi.....forse pure, nonostante tanta acqua sia passata sotto i ponti..... bisogna ancora implorare.