Anche per
quest'anno si è concluso felicemente il Pellegrinaggio alla Madonna del
Tindari 2013. A piedi sono partiti in tanti dalla Chiesa della SS. Trinità
con in testa il parroco don Domenico Manuli, per la precisione sono arrivati
a piedi in 51, mentre tanti altri fedeli hanno preferito utilizzare mezzi di
locomozione indiscutibilmente più comodi.
Alcuni fedeli
di Sciglio, Allume hanno partecipato al nostro pellegrinaggio accompagnati
dal loro/ex nostro Parroco don Salvatore Orlando.
Anche i fedeli
della Chiesa di Santa Lucia di Rocchenere, che hanno il loro parroco
condiviso con la Parrocchia di Santa Domenica, hanno partecipato al
pellegrinaggio gemellandosi per la prima volta nella lunga storia del
pellegrinaggio con Mandanici. Domenico Prestipino, Sindaco di Pagliara, era
presente accanto ai suoi concittadini.
Il Sindaco
Armando Carpo,che ha utilizzato i mezzi di locomozione più comodi,è stato
vicino ai suoi compaesani.
Ripetere anno
dopo anno la stessa notizia non è cosa semplice pur essendo consapevoli che
ogni Pellegrinaggio è diverso da quelli passati, che l'alone del mistero
religioso che permea da secoli l'avvenimento si rinnova,si rinforza, si
alimenta della sua stessa cenere,che siamo in presenza di una grande eredità
immateriale da non disperdere come molto spesso siamo abituati a fare. La
filiale riconoscenza nei confronti della bruna Madonna del Tindari
rappresenta per i Mandanicioti un passato che non passa mai, il filo
conduttore che si dipana lungo i secoli e che tiene insieme perle di memoria
collettiva,che ci avvolge nel caldo affetto di Maria sempre vicina alle
nostre debolezze ed ai nostri bisogni.
Il Presidente
del Comitato per il Pellegrinaggio Roberto Crimi ha curato ogni dettaglio
per consentire a tutti i fedeli lo svolgimento di un ordinato e sicuro
percorso attraverso montagne addomesticate dalla strada in terra battuta.
Roberto si dedica con tanta passione e spirito di servizio nell'espletamento
del suo compito tralasciando anche gli interessi personali. Non ci sono più
i precipizi di una volta,non ci sono più gli stretti violi irti e difficili
da percorrere anche per gli animali ma pur sempre bisogna prestare la
massima attenzione nel percorrere la strada lungo il nuovo tracciato
sconnesso in più punti.
Ad accogliere i
pellegrini nella contrada Riotto sono stati i pochi fedeli rimasti in paese.
Insieme, accompagnati dai tradizionali canti dedicati alla Madonna del
Tindari, si sono avviati verso la Chiesa di San Giuseppe da dove erano
partiti in considerazione che la Chiesa madre di Santa Domenica è tuttora
chiusa al culto per motivi di sicurezza.
Il tamburo ha
attraversato il corso Mazzullo suonato da Antonio Sturiale.
I soliti giochi
d'artificio hanno accompagnato e contribuito a rendere più interessante la
cerimonia religiosa. Forse i soldi spesi per i fuochi d'artificio si
sarebbero potuti utilizzare per eseguire delle piccole manutenzioni nella
Chiesa di San Giuseppe, ma questo è un altro discorso,è solo un piccolo,
piccolissimo dettaglio graffiante scritto utilizzando a sproposito la pasta
abrasiva in una giornata di fede,di folclore,di tradizione.