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12 Maggio 2013

Ritorno da Tindari

Le fotoAnche per quest'anno si è concluso felicemente il Pellegrinaggio alla Madonna del Tindari 2013. A piedi sono partiti in tanti dalla Chiesa della SS. Trinità con in testa il parroco don Domenico Manuli, per la precisione sono arrivati a piedi in 51, mentre tanti altri fedeli hanno preferito utilizzare mezzi di locomozione indiscutibilmente più comodi.

Alcuni fedeli di Sciglio, Allume hanno partecipato al nostro pellegrinaggio accompagnati dal loro/ex nostro Parroco don Salvatore Orlando.

Anche i fedeli della Chiesa di Santa Lucia di Rocchenere, che hanno il loro parroco condiviso con la Parrocchia di Santa Domenica, hanno partecipato al pellegrinaggio gemellandosi per la prima volta nella lunga storia del pellegrinaggio con Mandanici. Domenico Prestipino, Sindaco di Pagliara, era presente accanto ai suoi concittadini.

Il Sindaco Armando Carpo,che ha utilizzato i mezzi di locomozione più comodi,è stato vicino ai suoi compaesani.

Ripetere anno dopo anno la stessa notizia non è cosa semplice pur essendo consapevoli che ogni Pellegrinaggio è diverso da quelli passati, che l'alone del mistero religioso che permea da secoli l'avvenimento si rinnova,si rinforza, si alimenta della sua stessa cenere,che siamo in presenza di una grande eredità immateriale da non disperdere come molto spesso siamo abituati a fare. La filiale riconoscenza nei confronti della bruna Madonna del Tindari rappresenta per i Mandanicioti un passato che non passa mai, il filo conduttore che si dipana lungo i secoli e che tiene insieme perle di memoria collettiva,che ci avvolge nel caldo affetto di Maria sempre vicina alle nostre debolezze ed ai nostri bisogni.

Il Presidente del Comitato per il Pellegrinaggio Roberto Crimi ha curato ogni dettaglio per consentire a tutti i fedeli lo svolgimento di un ordinato e sicuro percorso attraverso montagne addomesticate dalla strada in terra battuta. Roberto si dedica con tanta passione e spirito di servizio nell'espletamento del suo compito tralasciando anche gli interessi personali. Non ci sono più i precipizi di una volta,non ci sono più gli stretti violi irti e difficili da percorrere anche per gli animali ma pur sempre bisogna prestare la massima attenzione nel percorrere la strada lungo il nuovo tracciato sconnesso in più punti.

Ad accogliere i pellegrini nella contrada Riotto sono stati i pochi fedeli rimasti in paese. Insieme, accompagnati dai tradizionali canti dedicati alla Madonna del Tindari, si sono avviati verso la Chiesa di San Giuseppe da dove erano partiti in considerazione che la Chiesa madre di Santa Domenica è tuttora chiusa al culto per motivi di sicurezza.

Il tamburo ha attraversato il corso Mazzullo suonato da Antonio Sturiale.

I soliti giochi d'artificio hanno accompagnato e contribuito a rendere più interessante la cerimonia religiosa. Forse i soldi spesi per i fuochi d'artificio si sarebbero potuti utilizzare per eseguire delle piccole manutenzioni nella Chiesa di San Giuseppe, ma questo è un altro discorso,è solo un piccolo, piccolissimo dettaglio graffiante scritto utilizzando a sproposito la pasta abrasiva in una giornata di fede,di folclore,di tradizione.