Piazza Carabiniere Domenico Bruno - Articolo del 30 NOVEMBRE 2009 - www.mandanici.net

La toponomastica di Mandanici si arricchisce di un nuovo toponimo intitolato al Carabiniere Domenico Bruno.

L’intitolazione è stata preceduta da una breve e toccante cerimonia tenutasi all’interno del Museo Etno Antropologico del SS.Salvatore.

Il Sindaco Armando Carpo dopo avere salutato e ringraziato tutte le autorità presenti ha fatto un breve excursus sulla figura di Domenico Bruno vittima innocente di avvenimenti storici che hanno consentito questo gratuito massacro. Ha ricordato che l’idea dell’intitolazione nata a Peppino Briguglio sia stata portata avanti dall’Amministrazione di Matteo Scoglio con la delibera di Giunta n.56 del 24 luglio 2008 e che l’attuale Amministrazione condividendone le motivazioni storiche,civili e umane l’ha fatta propria. Ha consegnato una targa ricordo alla figlia Graziella Bruno leggendone il testo.

Antonio D’Aliberti, esule fiumano, figlio del sottobrigadiere della G.d:F scomparso nel 1944 ha dato lettura della lettera di Stefano Petris scritta poco prima di essere stato condannato a morte;

Fiore Bruna, esule istriana, con più parenti scomparsi nelle foibe nel 1944, ha letto la testimonianza di Graziano Udovisi uno dei pochi sopravvissuti alle foibe;

Maria Cacciola, esule istriana figlia di un carabiniere di Messina scomparso a Degnano nel 1945, ha dato lettura della testimonianza di Nidia Cernecca “giustizia per un padre”

Giorgio Rùstia Presidente nazionale dell’ANCDJ, venuto appositamente da Trieste dove vive, ha espresso tutto il suo apprezzamento per la iniziativa dell’Amministrazione comunale. Ha ricordato che almeno 300 furono carabinieri siciliani che hanno perso la loro vita per difendere la popolazione di quelle lontane terre,aggiungendo, che grazie anche al loro sacrificio ha avuto la possibilità e la gioia di essere nato e di vivere a Trento italiana.

La dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Roccalumera prof.ssa Enza Interdonato, presente alla cerimonia con la quinta classe della scuola elementare di Mandanici e le insegnanti, si è detta soddisfatta per avere l’Amministrazione spostato la cerimonia in questa data per consentire la partecipazione della scolaresca che rappresenta il futuro della nostra Comunità. Ha preso in prestito il pensiero di Primo Levi “se comprendere è impossibile conoscere è necessario” anzi sottolinea conoscere è indispensabile perché ci tutela dal rischio di cadere nel presente e per il futuro nelle stesse trappole. Nessuno nasce mostro, mostri si diventa.

Graziella Bruno, molto commossa ha ringraziato quanti hanno consentito la realizzazione di questa cerimonia commemorativa

Il Col. Maurizio Detalmo Mezzavilla Comandante provinciale dei Carabinieri di Messina ha ricordato come i Carabinieri si siano sempre distinti nell’adempimento dei propri doveri in circostanze così drammaticamente tragiche per la nostra Nazione dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Ha sottolineato il modello di efficienza organizzativa dell’Arma nel sostegno della pace al di fuori dei confini italiani portando ovunque sicurezza,collaborazione e sviluppo. Ha dato lettura della motivazione con la quale il Presidente della Repubblica lo scorso 5 giugno ha decorato la bandiera dell’Arma dei Carabinieri della medaglia d’oro al merito civile perché "dopo l'8 settembre 1943 lungo il confine nord orientale, l'Arma dei Carabinieri offriva un'esemplare prova di tenace abnegazione nell'alleviare le sofferenze delle popolazioni italiane dell'Istria, della Dalmazia e delle province di Trieste e Gorizia, dalla violenza di preponderanti forze ostili che rivendicavano la sovranità su quei territori. Nel drammatico sviluppo degli eventi, che comportarono la morte e l'esodo di migliaia di italiani, oltre 250 carabinieri immolarono la propria vita nella difesa di quei martoriati territori."
Confine nord orientale, 1943 - 1947.
 

A fare da moderatore durante tutta la cerimonia Mario Carpo

Subito dopo gli intervenuti si sono portati presso la piazzetta ove, a cura della figlia, è stata scoperta la lapide in terracotta, predisposta dal maestro Salemi di Savoca, intitolata a Domenico Bruno con la seguente epigrafe :
 

PIAZZA

Carabiniere Domenico Bruno

Martire delle foibe

Nov.1908/Sett.1943

Nel rispettoso ricordo

L’Amministrazione pone

30 settembre 2009
 

Padre Salvatore Orlando ha benedetto la targa e la piazza mentre due Carabinieri in alta uniforme presenziavano. Un trombettista dell’Arma dei Carabinieri ha suonato il silenzio in un’atmosfera divenuta surreale. Un lungo e fragoroso applauso rompe il silenzio e chiude la cerimonia.