Nel
novembre del 1989 per la precisione il 9 di novembre, ormai sono trent'anni,
cadeva il MURO. Non ci viene il dubbio di quale muro parliamo, perché lo
conosciamo bene tutti, il muro da trent'anni a questa parte è solo quello,
il muro di Berlino.
Abbiamo plaudito tutti,
indistintamente, era cosa buona e giusta, andava fatta ed è stata fatta. Poi
è arrivata la globalizzazione con il libero scambio di merci, di idee, di
notizie, di informazioni in tempo reale. Il mondo di botto si è
rimpicciolito è diventato un grande villaggio, ed eravamo tutti contenti.
Trent'anni con questo
tempo che scorre velocemente sono secoli, per cui la nostra mente perde
colpi e ci si dimentica facilmente, ma quello che è peggio che nel silenzio
dei tanti si suggerisce ai bambini della scuola dell'infanzia e della
primaria durante la commemorazione dei Caduti in guerra, dicevo, si
suggerisce, che abbiamo sbagliato tutto, che è tutto da rifare, che bisogna
ricostruire muri e non ponti, che occorre ripristinare il filo spinato, che
bisogna difendere il patrio suolo ove fosse necessario anche con le
baionette. Proprio lì davanti al monumento dei Caduti che insieme ad altri
milioni di europei e non hanno lasciato le loro giovani vite guidati da
ideologie scellerate.
Bene il silenzio dei
grandi che non hanno capito o hanno fatto finta di non capire, forse è
meglio così.