Home

 

6 Novembre 2019

Come cambiare i muri (mentali) 

Nel novembre del 1989 per la precisione il 9 di novembre, ormai sono trent'anni, cadeva il MURO. Non ci viene il dubbio di quale muro parliamo, perché lo conosciamo bene tutti, il muro da trent'anni a questa parte è solo quello, il muro di Berlino.

Abbiamo plaudito tutti, indistintamente, era cosa buona e giusta, andava fatta ed è stata fatta. Poi è arrivata la globalizzazione con il libero scambio di merci, di idee, di notizie, di informazioni in tempo reale. Il mondo di botto si è rimpicciolito è diventato un grande villaggio, ed eravamo tutti contenti.

Trent'anni con questo tempo che scorre velocemente sono secoli, per cui la nostra mente perde colpi e ci si dimentica facilmente, ma quello che è peggio che nel silenzio dei tanti si suggerisce ai bambini della scuola dell'infanzia e della primaria durante la commemorazione dei Caduti in guerra, dicevo, si suggerisce, che abbiamo sbagliato tutto, che è tutto da rifare, che bisogna ricostruire muri e non ponti, che occorre ripristinare il filo spinato, che bisogna difendere il patrio suolo ove fosse necessario anche con le baionette. Proprio lì davanti al monumento dei Caduti che insieme ad altri milioni di europei e non hanno lasciato le loro giovani vite guidati da ideologie scellerate.

Bene il silenzio dei grandi che non hanno capito o hanno fatto finta di non capire, forse è meglio così.