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Monastero
SS.Annunziata. Intervista a padre Nilos Vatopedinos
Dopo lunghi mesi
di assenza abbiamo incontrato, tra una quarantina di
pellegrini ortodossi giunti a Mandanici per partecipare alla
liturgia della festività della Annunciazione, padre Nilos
Vatopedinos. I fedeli ortodossi di Sicilia hanno celebrato
la liturgia alla presenza,per la prima volta a Mandanici, di
padre Apollinare, primo sacerdote del patriarcato di Mosca in
Sicilia, e del primo parroco rumeno destinato a Messina
appena ordinato a Roma. L’occasione ci è sembrata
interessante per chiedere al diretto interessato fonte di
tante polemiche padre Nilos cosa ne pensa del futuro del
nostro monastero. Non si è fatto pregare più di tanto è ci
ha rilasciato la seguente dichiarazione fiume:
”Contrariamente
a quanto purtroppo ha scritto il Metropolita greco ortodosso
d’Italia e Malta Gennadios io non ho lasciato il monastero
di Mandanici ad agosto senza il permesso canonico. Benché il
Prelato mi abbia esautorato il primo maggio 2008 da
qualsiasi incarico pastorale in Calabria e in Sicilia per
motivi che non posso adesso esplicitare per rispetto alla
madre chiesa, ho continuato ad occuparmi del monastero di
Mandanici fino a ottobre 2008 allorché le malferme
condizioni di salute non hanno più permesso né a me né
all’anziano padre Dimitri a risiedere nell’umido monastero
che il Metropolita mi aveva riaffidato. Purtroppo sono due
anni che il Metropolita pur venendo in Sicilia non è passato
da Mandanici per rendersi conto personalmente dei reali
problemi. Del resto sono stato per oltre dieci anni Vicario
in Sicilia ed ho tutto organizzato con la sua benedizione né
mai mi sono rifiutato di rendere conto di attività o di
spese (in genere affrontate con fondi personali senza aiuto
alcuno dell’Arcidiocesi ortodossa di Venezia).In tutti
questi anni non ho mai ricevuto richieste scritte di
rendiconti e del mio operato in genere. In questa situazione
di disagio la mia speranza è che S.S. il Patriarca
Bartolomeo I, il quale ha benedetto il 22 marzo del 2001 il
monastero, possa intervenire autorevolmente ponendo lo
storico monastero di Mandanici sotto la Sua diretta
dipendenza. Il Patriarcato di Costantinopoli ha tutto il
prestigio per ristabilire, dopo mille anni,i rapporti con la
Sicilia, e quindi la gestione del monastero, come centro
spirituale, culturale e sociale, inviando i monaci e
garantendo la vitalità e tutto il prestigio che il monastero
merita. Se poi nell’attuale momento questo non è
possibile,credo che i vari patriarcati ortodossi presenti in
Sicilia possano essere contattati dall’amministrazione
comunale per non abbandonare le prospettive iniziali legate
all’assegnazione del monastero alla chiesa ortodossa.
Rispetto a dieci anni fa adesso vari paesi ortodossi sono
membri della comunità europea e non pochi sono i loro
cittadini residenti nel nostro territorio. Se
malauguratamente si procedesse alla revoca dell’assegnazione
da parte del Comune,la crescente presenza di ortodossi in
Sicilia imporrà la necessità di un altro centro facendo
perdere al Comune di Mandanici, che aveva aderito con
entusiasmo all’iniziativa, la possibilità di centro
internazionale in Sicilia che può essere assicurato tanto
dal patriarcato di Costantinopoli quanto eventualmente da
quello di altri patriarcati. Questo mio sfogo è rivolto ai
mandanicesi nei confronti dei quali nutro una profonda stima
invitandoli a riflettere consapevole che ogni difficoltà
potrà essere superata con l’impegno diretto del Patriarca”.
Terminato il suo
sfogo padre Nilos ci ha raccontato di due pellegrini di
Patrasso in Grecia che l’anno scorso sono venuti in
preghiera nel monastero dell’Annunciazione di Mandanici
perché la Madonna esaudisse il loro forte desiderio di avere
dei figli a lungo e invano desiderati. Ritornati nella loro
Patrasso Stefano e Spiritata ( questi i loro nomi) hanno
avuto fatto il miracolo con la nascita di Costantina. Ogni
anno hanno promesso di venire a Mandanici per ringraziare la
Madonna per il voto esaudito. Oggi erano presenti alla
liturgia. Sull’argomento ci ritorneremo sicuramente il
prossimo anno o se i miracolati in questione ci vogliono
contattare prima per maggiori dettagli ne saremo felici.
Nel frattempo
che padre Nilos cerca di rabberciare alla meno peggio la
barca che affonda il gruppo di opposizione consiliare il 28
marzo terrà nel museo etno-antropologico di contrada
SS.Salvatore un pubblico dibattito sull’argomento con la
presentazione delle firme raccolte per la revoca della
concessione del monastero sine ira et studio.
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