23 Giugno
2017
Mandanici. Il
Diacono Alessandro Caminiti
Alessandro
Caminiti oggi 22 giugno 2017 per la prima volta con la veste di Diacono
nella sua Mandanici, nella sua parrocchia che lo ha visto nascere, crescere
e formarsi. La nostra Chiesa si arricchisce di una nuova perla da esibire
all'occhiello, di nuove energie pronte a spendersi a favore degli
emarginati, dei derelitti, di chi meno può.
La santa messa è stata celebrata in
forma solenne dal parroco don Luciano D'arrigo assistito da Alessandro
Caminiti rivestito con le sacre vesti del diaconato: la dalmatica sopra il
camice e la stola e dall'altro Diacono Pasquale Ruggeri di Nizza di Sicilia.
La chiesa, assistita dal coro parrocchiale, come per le grandi occasioni era
gremita di fedeli.
La prima omelia di Alessandro è
andata a segno, i fedeli l'hanno seguita in religioso silenzio.
Il diaconato di Alessandro è
temporaneo o transeunte in prossimità dell'ordinazione sacerdotale che
sicuramente avverrà molto presto.
Da quasi 60 anni Mandanici non ha
avuto sacerdoti propri. L'ultimo e l'unico ad essere stato ordinato nel
secolo appena passato è stato padre Michele Miano il 30 agosto 1959 a
Catenanuova (EN). C'erano stati negli anni '50 due seminaristi (A.C e C.B)
che abbandonarono durante il tragitto. Mentre nei secoli precedenti erano
tanti i preti mandanicesi che avevano seguito questo percorso vocazionale.
Alla fine come ormai é consuetudine
in queste occasioni un buffet a base di salato offerto dalla famiglia di
Alessandro e dei dolci in parte preparati dai fedeli.
Notizie storiche
relative ad un sacerdote del diciannovesimo secolo:
Nel 1846 veniva ordinato Diacono
Giuseppe Caminiti figlio di Francesco e di Ciatto Carmela.
A quel
tempo non era sufficiente avere la vocazione sacerdotale ma era necessario
dimostrare secondo le disposizioni del Concilio di Trento di essere in
possesso di beni duraturi per garantire ai futuri sacerdoti un decente
sostentamento con la rendita che da essi ne derivava. Il sacro patrimonio
restava vincolato e non poteva essere alienato senza l'autorizzazione del
Vescovo (sine licentia episcopi) e nel solo caso in cui il religioso poteva
dimostrare di essere in possesso di altre sopravvenute fonti di
sostentamento. Per la Chiesa di allora era impensabile avere sacerdoti
poveri. Giuseppe Caminiti ricevette da suo padre i seguenti beni da
trasferire al sacro patrimonio come risulta dal cedolone:
Dovendo ascendere all'ordine del
sagro ordine del suddiaconato il chierico don Giuseppe Caminiti figlio di
don Francesco della Comune di Mandanice vennero al medesimo assegnati in
sagro patrimonio i seguenti cespiti cioé
1° tutto ed intero un latifondo
sito e posto nella Comune di Pagliara contrada Maglina consistente i n
vigne,gelsi di fronda nera,alberi di fico,castagnare,alberi di pero ed altri
confinante con fondo
di donna Brigida Mastroeni, con
fondo di Nicolò Ciatto, con fondo di don Luigi Prestandrea nel nome
maritale, con fondo di detti assegnanti,ed altri confini.
2°Più altro fondo rustico
esistente in detta Comune di Mandanice, contrada Massara, ossia Rocca,
consistente in canneto, nociare, alberi di olivo, gelsi di fronde nere,
ficare, vigne, ed altri alberi, con terreno sott'acqua, confinante con fondo
degli eredi del defonto D. Giuseppe Luigi Scuderi da due lati, con fondo
degli eredi del fu don Sebastiano Spadaro e via pubblica.
3 finalmente tutto ed intero
altro fondo rustico esistente anche in detta di Mandanice, contrada così
detta Ilici consistente in vigne, ficare, gelsi di fronde nere e terreno,
confinante con fondo di don Ferdinando Mastroeni , con fondo degli eredi del
fu don Placido Miceli ed altri confini.
Se vi sia persona che abbia dello
interesse sulla libertà dei succennati fondi ne debba produrre l'analoga
dimanda nel termine perentorio di giorni quindici innanti la Gran Corte
Archimandritale di Messina.
Messina 13 febbraio 1846
Per gli appassionati di queste cose
riproduciamo il cedolone nel quale erano indicati i cespiti del chierico
Giuseppe Caminiti ed il relativo decreto di nomina a Diacono come risultano
nell'A.D. di Messina. Non sappiamo se questo Giuseppe Caminiti era lontano
parente del nostro Alessandro. Tutto è possibile, in un piccolo paese si è
tutti parenti o quasi. |