Aria
fresca (anche meteorologicamente), aria di gioventù, aria di cultura è
soffiata a Mandanici per tutta la giornata. A renderla così bella sono stati
i 180 giovani alunni del liceo classico di Santa Teresa di Riva,
accompagnati dalla loro dirigente prof.ssa Carmela Maria Lipari, che hanno
scelto lo scenario di Mandanici per svolgere il loro simposio di primavera
giunto alla sua terza edizione.
Per riceverli il Comune ha messo in
moto tutte le sue potenzialità e l'accoglienza si è dimostrata all'altezza
della rinomata ospitalità che Mandanici sa dare ai suoi ospiti.
Prima tappa il Monastero greco
ortodosso di Santa Maria di Mandanici. In tanti lo hanno visto per la prima
volta nonostante sia così vicino ai loro luoghi di residenza abituale. E'
una struttura bella dentro ed anche vista dal di fuori. Ci racconta mille
anni di storia non solo di Mandanici ma anche dell'intero comprensorio, ogni
ambiente interno racconta pagine di vita vissuta dai monaci di rito greco
ortodosso intenti non solo nella preghiera ma anche nella gestione
finanziaria dell'immenso territorio di cui era stato dotato fin dall'inizio
dal gran Conte Ruggero. La grande sala in cui i ragazzi sono stati ospitati,
un tempo era la stanza del Nutricato, un tempo ormai lontano quando
Mandanici dal baco da seta otteneva le minime garanzie di sussistenza. Il
Monastero ha ricevuto pure la visita nel marzo del 2001 del Patriarca
ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I.
Dopo l'escursione fatta dai ragazzi
per visitare i tanti monumenti del paese, si sono tutti riuniti nel museo
etno-antropologico di contrada SS. Salvatore.
La dirigente scolastica ha
ringraziato tutti gli intervenuti e l'Amministrazione comunale di Mandanici
e ricorda come i due precedenti convegni sono stati un inno alla cultura
classica, questo di Mandanici vuole essere un inno alla cultura del basso
medioevo.
I saluti di rito del Sindaco Armando
Carpo che ricorda come in tutti questi anni la sua Amministrazione si è
prefissata di coniugare cultura e turismo per cercare di arginare il lento
ma inesorabile spopolamento del paese.
Il Prof. Daniele Macris, Professore
di greco e latino al Maurolico di Messina, Presidente della Comunità
ellenica dello stretto, un vero amico di Mandanici, uno che ci teneva tanto
alla sopravvivenza dei monaci greco ortodossi nel Monastero di Badia, uno
che con orgoglio non disdegna ascendenze familiari di Mandanici ha preso la
parola ed ha sviluppato, come solo lui poteva, il tema sulla “permanenza
greca nella Sicilia bizantina” . Ha svolto il tema entrando
nell'etimologia di alcuni toponimi e nomi tutti risalenti al periodo greco.
A seguire ha preso la parola padre
Alessio Mandanikiotis, eremita, anche lui aveva creduto e sperato nei monaci
ortodossi a Mandanici, per sviluppare il tema “Splendori di Bisanzio
nella santità siciliana”.
Per padre Alessio la Sicilia è
emersa dalle tenebre della preistoria con la colonizzazione greca mentre
l'invasione araba è stata una cesura apocalittica. La Sicilia per il
relatore è stata sempre greca, anche in epoca romana, quando pure Augusto
parlava greco. La Sicilia crogiuolo di popoli non aveva come riferimento
Roma bensì Bisanzio, la città per eccellenza.
don Roberto Romeo, dottorato presso
il pontificio istituto orientale di Roma, ha sviluppato
“l'archimandritato del santissimo salvatore ricerche. Sviluppi. prospettive”
Ha fatto un excursus storico molto
interessante sul Monastero del SS. Salvatore di Messina, dalla sua
fondazione a cura dell'Archimandrita Luca obbligato in tal senso da Ruggero
II per riordinare tutti i monasteri del Valdemone caduti nell'ignoranza e
nel completo abbandono. Ha tradotto l'epitaffio sulla tomba del primo
archimandrita correggendo diverse erronee interpretazioni fin qui arrivate.
A moderare i lavori il prof. Messina
A conclusione nel freddo che
diventava pungente i ragazzi sono stati intrattenuti in piazza Duomo dagli
sbandieratori leoni reali di Camporotondo etneo