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20 Maggio 2017

Terzo simposio di primavera del liceo classico di Santa Teresa di Riva

Aria fresca (anche meteorologicamente), aria di gioventù, aria di cultura è soffiata a Mandanici per tutta la giornata. A renderla così bella sono stati i 180 giovani alunni del liceo classico di Santa Teresa di Riva, accompagnati dalla loro dirigente prof.ssa Carmela Maria Lipari, che hanno scelto lo scenario di Mandanici per svolgere il loro simposio di primavera giunto alla sua terza edizione.

Per riceverli il Comune ha messo in moto tutte le sue potenzialità e l'accoglienza si è dimostrata all'altezza della rinomata ospitalità che Mandanici sa dare ai suoi ospiti.

Prima tappa il Monastero greco ortodosso di Santa Maria di Mandanici. In tanti lo hanno visto per la prima volta nonostante sia così vicino ai loro luoghi di residenza abituale. E' una struttura bella dentro ed anche vista dal di fuori. Ci racconta mille anni di storia non solo di Mandanici ma anche dell'intero comprensorio, ogni ambiente interno racconta pagine di vita vissuta dai monaci di rito greco ortodosso intenti non solo nella preghiera ma anche nella gestione finanziaria dell'immenso territorio di cui era stato dotato fin dall'inizio dal gran Conte Ruggero. La grande sala in cui i ragazzi sono stati ospitati, un tempo era la stanza del Nutricato, un tempo ormai lontano quando Mandanici dal baco da seta otteneva le minime garanzie di sussistenza. Il Monastero ha ricevuto pure la visita nel marzo del 2001 del Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I.

Dopo l'escursione fatta dai ragazzi per visitare i tanti monumenti del paese, si sono tutti riuniti nel museo etno-antropologico di contrada SS. Salvatore.

La dirigente scolastica ha ringraziato tutti gli intervenuti e l'Amministrazione comunale di Mandanici e ricorda come i due precedenti convegni sono stati un inno alla cultura classica, questo di Mandanici vuole essere un inno alla cultura del basso medioevo.

I saluti di rito del Sindaco Armando Carpo che ricorda come in tutti questi anni la sua Amministrazione si è prefissata di coniugare cultura e turismo per cercare di arginare il lento ma inesorabile spopolamento del paese.

Il Prof. Daniele Macris, Professore di greco e latino al Maurolico di Messina, Presidente della Comunità ellenica dello stretto, un vero amico di Mandanici, uno che ci teneva tanto alla sopravvivenza dei monaci greco ortodossi nel Monastero di Badia, uno che con orgoglio non disdegna ascendenze familiari di Mandanici ha preso la parola ed ha sviluppato, come solo lui poteva, il tema sulla “permanenza greca nella Sicilia bizantina” . Ha svolto il tema entrando nell'etimologia di alcuni toponimi e nomi tutti risalenti al periodo greco.

A seguire ha preso la parola padre Alessio Mandanikiotis, eremita, anche lui aveva creduto e sperato nei monaci ortodossi a Mandanici, per sviluppare il tema “Splendori di Bisanzio nella santità siciliana”.

Per padre Alessio la Sicilia è emersa dalle tenebre della preistoria con la colonizzazione greca mentre l'invasione araba è stata una cesura apocalittica. La Sicilia per il relatore è stata sempre greca, anche in epoca romana, quando pure Augusto parlava greco. La Sicilia crogiuolo di popoli non aveva come riferimento Roma bensì Bisanzio, la città per eccellenza.

don Roberto Romeo, dottorato presso il pontificio istituto orientale di Roma, ha sviluppato “l'archimandritato del santissimo salvatore ricerche. Sviluppi. prospettive”

Ha fatto un excursus storico molto interessante sul Monastero del SS. Salvatore di Messina, dalla sua fondazione a cura dell'Archimandrita Luca obbligato in tal senso da Ruggero II per riordinare tutti i monasteri del Valdemone caduti nell'ignoranza e nel completo abbandono. Ha tradotto l'epitaffio sulla tomba del primo archimandrita correggendo diverse erronee interpretazioni fin qui arrivate.

A moderare i lavori il prof. Messina

A conclusione nel freddo che diventava pungente i ragazzi sono stati intrattenuti in piazza Duomo dagli sbandieratori leoni reali di Camporotondo etneo