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16 Marzo 2021  

Tuffiamoci nella Mandanici del 1593 

  Nell'attesa di una futura eventuale pubblicazione, se mai verrà, mi piace anticipare a quanti guardano questo sito due dei tanti riveli dell'anno 1593 riguardanti due famiglie molto facoltose ed importanti che vissero a Mandanici in quel tempo.

   Entrambi le famiglie che inizialmente sembrerebbero ricche sfondate alla fine dei conti risultano, povere loro, senza reddito imponibile avendo accumulato più debiti che entrate.

   I debiti, guarda caso, sono quasi tutti nei confronti di creditori residenti a Messina, molto spesso parenti.

   Io non c'ero, ma mi sorge un lecito dubbio che ci troviamo in presenza di una bella evasione fiscale con i crismi della legittimità.

   Nel 1593 i cittadini di Messina erano esentati dal pagamento di tasse come pure i cittadini di Palermo. Erano città franche per essere state esentate dalle tasse per antiche consuetudini e meriti, ed i loro cittadini durante i censimenti che si espletarono nelle altre università non furono tenuti a dichiarare né le anime né le loro facoltà.

   Le due città versavano alla Regia Corte solo delle offerte, dette donativi.

   Per cui era sufficiente che un parente od un amico intimo andasse a vivere a Messina ed a lui intestare somme dovute solo sulla carta, addirittura con atti notarili, ed il gioco era fatto.

   Oggi li portiamo, pardon li portano, in Svizzera o in altri paradisi fiscali, nulla è cambiato sotto questo magnifico cielo.

   Le due famiglie che voglio presentarvi sono quella di Domenico Scuderi e quella di Masi Petrafitta, quest'ultimo notaio, mentre del primo non ho contezza della professione esercitata.

   Per quanto riguarda la famiglia di Domenico Scuderi, vi si trova una notizia che ritengo molto interessante, ed è anche per questo che mi piace anticiparvi il rivelo che lo interessa. Il rivelo invece che riguarda Masi Petrafitta lo potrete vedere tra qualche giorno. 

    All'interno del nucleo familiare di Domenico Scuderi si trova un Jo: Matteo Scuderi, a mio avviso si tratta di quel famoso Giovan Matteo Scuderi che ricordiamo ancora oggi, forse in modo errato.

533/329

domenico scuderi capo di casa di anni trentacinco

luciano suo figlio di anni otto

jo:matteo suo figlio di anni sei (dovrebbe essere il futuro giovan matteo scuderi)

matteo mamuni suo servitore di anni trenta

salvo di bottari suo servitore di anni quaranta

catarinella mastroeni sua socera

paulo di costa suo servitore di anni quindici

beni stabili

una casa solerata existenti in questa terra alla qontrata di terranova confinanti con la casa di paulo mastroeni et via publica di valore di onze cinquanta

un loco con celsi posto in questo territorio alla contrata di carasa confinanti con lu loco di augustino mastroeni et via publica di valore di unzi ottanta

un altro loco con vigna existenti in detto territorio alla contrata di dillima confinanti con lu loco di natali scoglio et loco di paulo scoglio di valore di unzi vinti

un altro loco con celsi et vigna posto in detto territorio alla contrata di mungeti confinanti con lu loco di geronimo scuderi et loco di domenichello cubeta di valore de unzi cento

un altro loco con celsi existenti in detto territorio alla contrata di li dui vii confinanti con lu loco di lucchio micheli et via publica di valore di unzi quattro

un altro loco con celsi posto in lo territorio dila terra di savoca alla qontrata di lo serro di isso confinanti con lu loco di bernardo bruschetta et via publica di valore di onze vinti

un altro loco con vigna et celsi posto in detto territorio alla contrata di marcobasili confinanti con lu loco di luciano mamuni et loco di geronimo crisafulli di valore di onze cinquanta

rendite di bolla che pagano gli infrascritti a deci per cento

mariano garuffi habitanti in detta terra tarì deci et otto

scipio bruno habitante in detta terra tarì deci et otto

beni mobili

una giumenta di sella di valore di onze quattro

un sumeri di valuta di onze due

pecori n° duicentocinquanta di valore di onze cinquanta

una vacca di armento con un genco di valore di onze quattro

gli infrascritti nomi debitori

paulo mastroeni habitanti in questa terra onze trenta

basili prestiandria habitanti in detta terra onze vintinovi

domenico di angilo habitanti in detta terra onze quindici

jo:mazzullo habitante in detta terra onze deci

nino di crimi habitanti in detta terra onze deci

bastiano spataro habitante in detta terra onze undici

natali petrafitta habitante in detta terra onze dudici

battista bruno habitante in detta terra onze vinticinco

valintino bruno habitante in detta terra onze deci

jo:crisafulli habitante in detta terra onze deci

petro pillizzeri habitante in detta terra onze deci

…..romeo habitante in detta terra onze deci

da diversi personi in diversi partiti di onze deci abasso onze setticento

gravezze

paga onza una e tarì dudiici di censo di bolla a jacopo spatafora bahitante in la citta di messina a ragione di deci per cento et il capitale importa onze quattordici

debiti correnti cioè deve onze seicento ad antonino jacopo di ximoni di jampileri cessionario di antonino billire

deve a costantino billire habitante in la terra della scaletta onze seicento

deve a thomasio lazaro habitante in messina onze cinquanta

deve a tomasi frumentonio habitante in catania onze cinquanta

deve a presti bastiano petrafitta habitante in questa terra onze quaranta

deve a diversi personi in diversi partiti di onze deci abasso onze cento

RISTRETTO:beni stabili 336;beni mobili 944.27;gravezze stabili 14;gravezze mobili 1440; tiene debitto sopra la persona di onze 173.3

PS. debitto non è un mio errore, si trova così nel rivelo