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Mandanici. Parroco che va Parroco che viene.

Dopo tredici anni di permanenza a Mandanici, padre Salvatore Orlando è stato trasferito nelle vicine parrocchie di Nizza di Sicilia, Allume e Fiumedinisi.

Per la sua sostituzione l’Arcivescovo di Messina S.E. Calogero La Piana in data 15 novembre 2009 ha provveduto all’immissione canonica del nuovo parroco nella persona del giovane sacerdote Domenico Giuseppe Manuli nato a Messina l’11 giugno 1974 proveniente dal nucleo abitato Rogani di Misserio, per cui una semplice montagna lo separa dal suo paese di origine.

Con la cerimonia di insediamento il Vescovo ha affidato “una porzione eletta del suo gregge” al nuovo parroco. Della avvenuta immissione è stata data lettura della bolla di nomina, datata primo novembre, con la quale vengono conferiti al nuovo parroco tutti i diritti per la durata di nove anni.

S.E. La Piana dopo i saluti di rito si augura che tutta la comunità diocesana “viva nella pienezza cristiana con l’aiuto dei sacerdoti”,ricordando che il 2009 a livello universale è l’anno sacerdotale.

Alessandro Caminiti a nome della parrocchia di Mandanici porge il saluto di benvenuto al Vescovo e al nuovo parroco,chiedendo a Padre Domenico di essere il nuovo “pastore,maestro e guida in un grande abbraccio spirituale”

Il Sindaco Armando Carpo dà il benvenuto a S.E. il Vescovo, al nuovo parroco e ringrazia per la presenza il Sindaco di Saponara e dei suoi concittadini venuti in maniera massiccia.
 

Seguono gli interventi di rappresentanti di Saponara per ringraziare padre Domenico per quanto è riuscito a dare a quella Comunità di fedeli. Il novello parroco nel salutare e ringraziare tutti i presenti si è descritto simpatico e ha aggiunto “ho ringraziato Dio di non avermi dato la bellezza fisica”. Si sente un privilegiato perché “ho incontrato gli occhi di Gesù,ho incontrato il sorriso di Gesù, mi ha voluto prendere per mano”e farò in modo “di farvi incontrare gli occhi di Gesù”.

La cerimonia si conclude con la lettura del verbale d’immissione canonica alla presenza dei testimoni e di don GiacintoTavilla facenti funzioni notarili.

Dalle notizie pervenute don Domenico sembra essere un prete dinamico e tenace,spirito giovanile e gioviale con tanta voglia di mettersi in gioco nella difficile missione di religioso impegnato.

Abbandonò la Sicilia a soli diciannove anni per recarsi a Milano per studiare e realizzare i sogni della sua giovane età. Divenne un bravo stilista e collaborò con Dolce & Gabbana, ama il canto e ha dimostrato le sue capacità canore esibendosi in un duetto insieme a Giorgia.

Poi avvenne l’imponderabile, arrivò la chiamata di Dio, la vocazione sacerdotale. Gesù Cristo aveva deciso altrimenti per lui, una strada diversa e luminosa e lo chiamò nella sua Chiesa come pastore di anime.

Già ordinato sacerdote non abbandona le sue attitudini e capacità canore, delle quali oggi ci ha dato un primo assaggio, e si presenta con successo nella nota trasmissione di Rai2 xfactor.

Prima di essere trasferito a Mandanici padre Domenico è stato parroco per due anni della parrocchia di Saponara Marittima. I fedeli di quella parrocchia di S. Domenico hanno fatto di tutto per trattenerlo avanzando all’Arcivescovo precise richieste. In tanti sono venuti fino a Mandanici accompagnati dal loro Sindaco per assistere all’immissione ufficiale nella parrocchia di Santa Domenica V.M. e nello stesso tempo per esternare l’ultimo segno tangibile di affetto e di rispetto che nutrono nei confronti del giovane parroco.

Padre Domenico in una intervista rilasciata a Saponara si autodefinisce di corporatura abbondante. Nel primo approccio avuto con alcuni parrocchiani,ad una precisa domanda, ha fatto presente che preferisce il lei a differenza di quanto ebbe a dire a Saponara ove autorizzava i fedeli all’uso del tu, infatti diceva “se dai del tu a Dio quando preghi, perché non darlo anche a me”. Due pesi e due misure resesi evidentemente necessarie per la troppa confidenza, spesso trasformata in mala creanza, che viene a instaurarsi con gli interlocutori. E’ troppo riduttivo non pensare che non sarà certamente il tu o il lei che ci farà apprezzare le qualità del giovane Parroco al quale da credenti auguriamo ogni bene.

 

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